10 SUGGERIMENTI PER SUPERARE IL SENSO DI COLPA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A cura di Annalisa Barbier

 

Ognuno di noi si è trovato almeno una volta nella vita, a provare sensi di colpa per qualcosa che ha fatto, pensato, o provato. Tuttavia i sensi di colpa, sebbene dolorosi, non sono utili in quanto non permettono di modificare il passato, né di cancellare le conseguenze di un nostro comportamento. Inoltre, può accadere di sentirsi in colpa per qualcosa che non è dipeso direttamente dalla nostra volontà ma dalle circostanze (come accade ad esempio ai superstiti di incidenti, eventi catastrofici o traumatici) o dalle scelte e dai comportamenti di qualcun altro.

Ciononostante, i sensi di colpa rappresentano un sentimento davvero difficile da gestire, in grado di provocare dolore psicologico e ripercussioni nella vita pratica (lavoro, famiglia, relazioni sentimentali ecc.), sopratutto a chi - per educazione o carattere - tende già ad avere poca considerazione di sé, a svalutare i propri bisogni, a credere di dover sempre anteporre i bisogni e i desideri altrui ai propri.

 

In molti casi dunque, può essere di aiuto imparare a gestire in modo costruttivo quei sensi di colpa che non si rivelano utili a nessuno, ma solamente distruttivi. Di seguito, dieci suggerimenti per imparare a gestire e a rendere costruttivo un sentimento tanto comune quanto spesso inutilmente distruttivo.

 

1) ACCETTA LE COSE DI TE CHE TI PIACCIONO MA CHE AGLI ALTRI POTREBBERO NON PIACERE: devi essere tu ad approvarti non ricercare a tutti i costi l’approvazione degli altri

2) RICONSIDERA IL TUO SISTEMA DI VALORI, REGOLE ED ASPETTATIVE: quali sono i valori in cui davvero credi profondamente? Mantieni questi ma lascia andare gli altri, quelli magari indotti dalla società o dalla famiglia in cui però non credi davvero.

3) IMPARA A TOLLERARE IL DISAPPUNTO e la disapprovazione degli altri perché è anche  il timore di essere disapprovato che ti tiene legato ai sensi di colpa

4) Quindi mostra a tutti coloro che tentano di manipolarti con il senso di colpa che tu SEI PERFETTAMENTE IN GRADO DI SOSTENERE IL LORO DISAPPUNTO. Non potranno avere più il loro dominio emozionale su di te

5) TIENI UN DIARIO DEI SENSI DI COLPA in cui annotare tutte le volte che ti senti in colpa, specificando perché hai tale stato d’animo, e scrivendo cosa puoi fare per evitare di rifare gli stessi errori del passato.

6) Domandati COSA STAI EVITANDO CON I SENSI DI COLPA SUL PASSATO. Forse di impegnarti per agire diversamente? Di comprendere che non sei come gli altri ti vorrebbero? Di capire che i tuoi valori morali sono diversi da come credevi? Certamente stai evitando qualcosa che reputi poco piacevole o molto impegnativo: cosa è?

7) Sii consapevole che il PASSATO E’ QUALCOSA DI IMMUTABILE. Per quanto ti possa struggere non lo potrai ambiare perciò dì a te stesso: “sentirmi in colpa non cambierà le cose e non mi renderà migliore”. Quindi rimboccati le maniche e vai avanti.

8) IL SENSO DI COLPA NON CAMBIA LE COSE. Fai una lista di tutte le cattive azioni che hai commesso in passato e assegna ad ognuna un punteggio (da 1 a 10) di quanto ti fa sentire in colpa. Renditi conto che il PRESENTE RESTA IDENTICO che tu abbia ottenuto un punteggio di 100, di 10 o di un milione. 

9) IMPARA A VALUTARE IN ANTICIPO LE CONSEGUENZE DELLE TUE AZIONI e modifica il tuo comportamento di conseguenza. In tal modo agirai in maniera attiva e costruttiva invece di farti bloccare dal senso di colpa 

10) FAI DELIBERATAMENTE QUALCOSA CHE STUZZICA IL TUO SENSO DI COLPA: fatti delle vacanze da solo, o non dare la mancia per un servizio che non hai richiesto. Imparerai così ad evitare il senso di colpa e a tollerare il disappunto degli altri. 

Commenti: 85
  • #85

    Agnese (mercoledì, 02 marzo 2022 20:57)

    Ciao, sono una studentessa di un liceo classico e sono al terzo anno. E' iniziato il periodo delle interrogazioni e avendo molte cose arretrate, devo recuperarle il prima possibile; solo che alcune materie non mi danno nessuna voglia di praticarle, come ad esempio storia dell'arte, mi è sempre piaciuta sin dalle medie ma quest'anno non riesco proprio a studiarla, anche a causa del metodo di insegnamento della mia prof, assolutamente sbagliato per i miei gusti. Fatto sta che mercoledì avrei la sua interrogazione ma ancora non so praticamente nulla, inoltre ho altre interrogazioni da fare e non ho tutto questo tempo. Però quando ce l'ho, tendenzialmente lo perdo, non mi concentro e non ho nessuna voglia di impegnarmi, perciò arriva il senso di colpa "potrei farlo e invece preferisco poltrire su un divano o stare al telefono". Questo senso di colpa mi mangia da dentro, come devo fare?

  • #84

    Onorina (domenica, 18 aprile 2021 00:27)

    Ho 66 anni Da anni mi prendo cura del mio ex marito, malato cronico di artrite reumatoide e ultimamente Alzheimer. Avevo preso questa decisione per non lasciare l’incombenza ai nostri due figli( 38 e 27 anni). Ora non ce l’ha faccio più e avrei pensato nel l’inserimento in una casa per anziani. I figli sono d’accordo, però io non riesco a decidermi. Mi faccio prendere dai sensi di colpa che mi stanno distruggendo! Non dormo bene e sovente, bevo alcolici per anestetizzarmi!!!

  • #83

    Annalisa Barbier (sabato, 26 dicembre 2020 11:42)

    Caro Marco capisco le sue difficoltà, ma cosa le fa pensare che per essere "riusciti" sia necessario avere molti soldi, diventare calciatori o attori? Ci son ben altri parametri per considerare il proprio ruolo nel mondo: ad esempio mi vengono in mente su due piedi l'impegno, la correttezza, la lealtà, la capacità di amare... ma vi è e molto altro e per ognuno di noi è diverso. Guardi con attenzione e con rispetto i suoi valori personali, e si mantenga fedele ad essi; questo ci fa sentire integri e in pace con noi stessi. E sul piano concreto si metta in movimento, agisca nella direzione di migliorare la sua vita non paragonandosi a personaggi pubblici, ma a ciò che desidera e che può concretamente fare per migliorare la sua condizione: ad esempio provi a cercare un lavoro che le permetta di guadagnare meglio se possibile. In bocca al lupo di cuore.

  • #82

    Marco (martedì, 15 dicembre 2020 02:05)

    Buongiorno..il mio grande senso di colpa è nei confronti dei miei figli ( 5 anni e appena un mese) ho problemi con il lavoro e riesco a mala pena a fare la spesa e pagare le varie fatture (gas luce acqua),sento in tv calciatori/attori ricoperti da milioni di euro..penso spesso che i bambini potevano nascere in quelle condizioni e che io sia stato un fallito
    Perdonatemi per questo messaggio,ma mi sento un perdente.
    Grazie

  • #81

    Monica (martedì, 24 novembre 2020 11:45)

    Buon giorno.. Sono una mamma di una bambina di 9 anni e io ne ho 40 anni. Sono stata sposata per 15 anni e per un po' il matrimonio e andato abbastanza bene. Nel 2017 ho tradito mio marito con un altro uomo, molto diverso da lui. Dopo un anno vi siamo separati e da allora ho dei sensi di colpa che mi massacrano. Contino la mia relazione però non riesco a dedicarmi anima e corpo come vorrei fare. Mi sento in colpa per mia figlia e anche per il mio ex marito. Il mio ex marito cerca di incolparmi per ogni minima cosa che succede e mi mette bastoni tra le ruote, mia figlia sa del esistenza di un altro uomo nella mia vita ma non ne vuole parlare quindi io sto malissimo, cerco di rilassarmi di lasciarmi andare ma non riesco, rimango bloccata... aspetto come una "benedizione"da parte di mia figlia che però so che non arriverà mai per ciò la mia vita e molto triste e stressante....

  • #80

    Angela (mercoledì, 19 agosto 2020 14:52)

    Salve, ho 42 anni,sono sposata con un uomo meraviglioso che viene da una famiglia rispettabile.20 anni fa conobbi il mio attuale marito,nel primo periodo di conoscenza con lui ,io cercavo lavoro,venni contattata da un uomo che mi disse che avrei lavorato come segretaria.. Questo animale invece mi usò facendomi prostituire(io ero una ragazza non molto sveglia).. intanto continuavo la relazione con il mio fidanzato.Un giorno riuscii a liberarmi di quel tizio e ho portato dentro di me questo peso..2 anni fa vidi nel paese di mio marito in cui viviamo, l'animale che mi ha riconosciuto..ho cominciato con il passare del tempo gli sguardi strani delle persone,alcune addirittura che non mi salutano più.Ho capito che questo delinquente deve aver detto qualcosa e in me si è destato il macigno che avevo dentro, addirittura amici di mio marito non lo salutano più.Non credo che a mio marito abbiamo detto qualcosa però qualche domanda in cuore suo ce l'ha..io sono distrutta,non riesco più a dormire,ho tre bambini che assieme a mio marito hanno il diritto di essere rispettati,ed io cosa faccio? Io so di non essere una cattiva persona e quindi cerco l'approvazione delle persone,mi sento nuda e non riesco ad uscire in paese con mio marito.sono attanagliata dal senso di colpa di ciò che ho fatto,di non averlo detto subito a mio marito,ho paura che lui possa scoprirlo, il mio maggior dolore è per i miei figli , che non vengano rispettati..non ce la faccio più vorrei morire ma penso ai miei figli

  • #79

    Luisa (martedì, 12 maggio 2020 08:04)

    Mi sveglio contenta che abbia trovato una strada: yoga, preghiera, una strada poi improvvisamente mi ricordo che non ho fatto qualcosa poco fa o prima ancora
    A volte mi elenco tutti i miei errori e vado in cerca di qualcosa che mi consoli... anche in caffè come una protezione. Da sola non ci riuscirò mai , ho un conoscente psichiatra e temo di chiamarlo.

  • #78

    Zely (domenica, 10 maggio 2020 15:56)

    Salve sono una donna di 45 anni separate e vissuta anche da sposata con Mia madre,ora le cose stanno cambiando se prima cercavo di non litigarci adesso è più difficile, poi da 9 mesi sto con una persona splendida ma abita a Napoli e ci vediamo solo il fine settimana, stiamo pensando di vivere insieme ma purtroppo io ho ancora il mutuo da pagare e poi non saprei come dirlo a Mi è madre ,mi sento in colpa verso di lei,che ora ha 80 anni anche se io ho 2 sorelle ,ma io ci vivo da sempre e dopo tanti problemi dopo la separazione vedo un po' di luce con questa persona ,ma poi tutti i problemi tra cui il senso di colpa...

  • #77

    Giada (domenica, 26 aprile 2020 00:33)

    Salve! Leggendo gli altri commenti mi sento ancora di più una scema. Ho 22 anni (li compio tra poco tempo). Ho sempre avuto il problema di distrarmi (alienarmi) dalla mia vita passando ore e giornate intere davanti ad uno schermo,tra video,film,serie TV e social. Non l'ho mai identificato come un reale problema,anche perché durante le superiori ero molto molto molto sola ed era il mio modo per rimanere connessa al mondo, anche se nel frattempo la mia vita mi stava completamente scivolando via. Mi accanivo su altre cose,ma non ragionavo mai su quanti mesi perdessi davanti ad uno schermo. I problemi sono venuti dopo le superiori. Sono andata in un universitá che non mi piaceva e dove non mi trovavo assolutamente con colleghi e didattica,non era il mio,ma ero assalita dal sentirmi indietro e in meno rispetto agli altri nell'andarmene (ho sempre avuto un sacco di complessi d'inferiorità),quando invece tantissime persone dopo il primo anno cambiano. Ero giá allora assalita dai sensi di colpa e senza farlo razionalmente le ore davanti allo schermo aumentavano e aumentavano.Non so come spiegarlo,ma io realmente non mi rendevo conto di quanto perdessi la vita davanti al pc,ero proprio su un altro pianeta,il tempo correva troppo e non volevo pensare. Ora sono al terzo anno di questa facoltá,non guardo proprio più nulla di film,YouTube,serie TV e non uso neanche piú i social da qualche mese. So che é molto estremo toglierli del tutto,ma per darmi una svegliata questa la vedo come l'unica via.Il problema è che sto ancora portando avanti ormai al terzo anno,con un po' di esami arretrati, una facoltà che non mi interessava dall'inizio. Ho fatto diversi tentativi nell'andarmene,ma i test e i colloqui di lavoro sono andati sempre male. Appena sto ferma penso soprattutto a questi ultimi tre anni e a quanto poco li abbia passati realmente vivendo e a quanto invece li abbia passati completamente estranea alla realtá. Io ho sempre sentito il valore fortissimo di dover fare e di non dover rimanere indietro, ma se guardo alla mia vita vedo solo una persona constantemente assente. Cerco di guardare avanti e voglio impegnarmi,ma non so minimamente dove sto andando e che sto facendo.Voglio indipendenza,un progetto,un presente dove faccio qualcosa in cui credo. Sto tentando di cambiare facoltá studiando per il test,in una facoltá che non mi fa impazzire,ma dove ho prospettive di lavoro e di sentire che sto facendo qualcosa di gran lunga superiori rispetto a quella dove sono ora,ma allo stesso tempo sto continuando a portare avanti questa perché non so che fare, ma non vedo un senso a nulla, potrei lasciare perdere l'universitá e buttarmi 100% sul lavoro,ma ci tengo tanto a laurearmi in qualcosa che mi possa piacere davvero, ma sento come se quel tempo lo avessi bruciato e ora dovessi trovare qualcosa per lavorare il prima possibile e mi fa male questo pensiero,ma ho giá 22 anni senza manco sapere come ci sono arrivata.Anche se ho passato più della metá della mia vita davanti ad uno schermo studiare mi é sempre piaciuto, é che proprio ho sbagliato facoltá di parecchio e mi sento fossilizzata nel non sapere dove buttarmi e non so neanche più che sto cercando. So solo che come penso un attimo i sensi di colpa sono lì a dirmi che sono solo una nullafacente che ha perso una quantitá infinita di tempo completamente distratta,quando avrebbe dovuto starsi a sentire ed esserci. É difficile arrabattarsi in qualche modo per andare avanti se la testa non fa altro che buttarti giù e indietro di continuo. Il futuro é un ansia ancora di più del passato. Fare qualcosa nel presente é l'unico modo per non sentire constantemente tutto quel tempo perso,ma realmente non ho la minima idea di che accidenti stia facendo. Mando avanti un universitá che non sento mi abbia apportato nulla personalmente e in cui non mi sono mai trovata, studio per un test di cui ho smesso di chiedermi perché voglio fare sto test e non posso neanche cercare mezzo lavoro perché con la pandemia sto chiusa in casa. È tutto un grandissimo boh e in questo modo non ci mettono niente i sensi di colpa a raggiungermi.

  • #76

    Consuelo (domenica, 26 gennaio 2020 14:40)

    Ho 30 anni, sono una ragazza madre di una bimba di 20 mesi che amo ed è la mia vita... Una parte di me vorrebbe tanto iniziare ad uscire con qualcuno e, se va bene, iniziare ad avere una relazione; la parte più razionale di me, però, pensa che prima dovrei aggiustare la mia vita (sono disoccupata e sto frequentando un corso OSS) e andare via dalla casa di mia madre (con cui nemmeno vado troppo d’accordo). Provo sensi di colpa nei confronti di mia figlia che non ha un padre (se n’è andato di sua spontanea volontà con la mia, ormai, ex migliore amica da una vita e comunque ho forti motivi di credere che avesse un disturbo di personalità di tipo narcisistico): da una parte sono felice che non possa rovinarle l’infanzia, dall’altra mi sento in colpa a non aver capito per tempo come fosse lui e a trovarmi un compagno più serio e stabile e che non mi spezzasse completamente come ha fatto lui (che mi ha tolto anche quel briciolo di autostima che avevo faticosamente costruito). Adesso, per l’appunto, sono ancora divisa a metà: vorrei e sento il bisogno di avere qualcuno al mio fianco, di non sentirmi così terribilmente sola ma, al tempo stesso, sento con tutta me stessa di provare un grosso rifiuto per eventuali rapporti sessuali perché, come prima cosa, mi tornano in mente mia figlia (sensi di colpa) e suo padre (il male psicologico che mi ha fatto). Credo di avere bisogno soprattutto di tanto affetto ma le mie interazioni sociali sono scarisissime (a parte i miei compagni di corso, non sono socialmente molto attiva e, il mio senso del dovere nei confronti di mia figlia, comunque, mi toglie anche la voglia di uscire senza di lei se non per cose importanti come il suddetto corso OSS). Non capisco come lenire il mio senso di colpa... Non mi sento donna, non mi sento “individuo” ma solo una madre piena di sensi di colpa che sta facendo del suo meglio per cambiare la propria sorte anche e soprattutto in virtù della propria figlia.
    Qualsiasi consiglio, sarebbe bene accetto, la ringrazio anticipatamente.

  • #75

    Annalisa (mercoledì, 01 gennaio 2020 19:16)

    Cara Anna, credo che lei abbia fatto davvero tutto il possibile per accudire i suoi genitori, e che non ci sia nulla di male nel desiderio di pensare anche alla propria vita, visto che sua mamma non è abbandonata ma seguita da una persona che se ne prende cura. Le stia vicino con affetto e come può, senza mettere a repentaglio la propria salute e l'equilibrio della propria vita, e facendosi aiutare laddove necessario. Un affettuoso saluto

  • #74

    Anna (mercoledì, 18 dicembre 2019 23:18)

    Ho 54 anni. All età di 19 anni mi sono presa cura del mio papà che faceva le dialisi, per me è stata davvero dura. A 27 anni mi sono sposata e ho continuato a prendermi cura di lui insieme a mamma e ai miei due fratelli. Per il mio papà ho fatto tutto quello che potevo fare. Mia mamma che ora ha 92 anni, da 5 anni vive a casa sua con una badante che la assiste giorno e notte. 5 anni di inferno perché lei vorrebbe stare con noi figlie dice che l abbiamo abbandonata. Prima stava con noi ma con la demenza senile stava portando tutti all esasperazione. Io soffro di attacchi di panico da sempre, ansia, angoscia e mamma mi faceva stare davvero male. Ora però sto lo stesso maleper I sensi di colpa che mi porto dietro. Vorrei coccolarla e seguirla come ho fatto con papà mi sento una figlia ingrata! Non so come uscire da questa situazione.

  • #73

    Annalisa (martedì, 17 settembre 2019 14:38)

    Come lei stesso ha ben compreso, si tratta di un pensiero che non le serve a nulla, se non a sentirsi a disagio e in colpa.
    Dunque quando si affaccia alla consapevolezza, semplicemente lo lasci andare via, evitando di rifletterci oltre, visto che ha già deciso come procedere.
    E viva con serenità questa sua bella relazione. Tutti possiamo sbagliare ed è proprio dagli errori che impariamo a diventare migliori.

  • #72

    Federico (domenica, 15 settembre 2019 10:13)

    Salve dottoressa, sono un ragazzo di 22 anni, ammetto che il mio problema in confronto ad altri è banale ma ci terrei comunque ad esporre a un’esperta come lei la mia questione.
    Sono fidanzato e innamorato di una ragazza stupenda con la quale c’è un rapporto maturo e bellissimo da circa un anno. Il “neo” di questa situazione risale a circa dieci giorni dopo il nostro “primo appuntamento” (momento nel quale io non provavo nulla nei confronti delle mia ragazza attuale, era solo una delle tante) e complice la mia immaturità e l’età passai una sera, anzi un paio d’ore, in modo intimo con un’altra ragazza e la cosa nacque e finì in quelle due ore. Dopo mi iniziai a dedicare completamente alla mia attuale ragazza e le cose andarono avanti in modo normalissimo, senza assolutamente nessuno sgarro e dopo un pò mi resi conto di essermi innamorato, e per me la relazione “seria” iniziò da quell’istante.
    Nonostante in quel momento passato non provassi nulla, e allo stesso tempo quell’esperienza mi sia servita come lezione di vita (perché su alcune cose ero un ragazzino di mentalità lo ammetto, ho capito infatti che nella vita non tradirò mai ne lei ne nessun altro) mi è capitato ogni tanto di fare un pensierino all’accaduto e provare un leggero senso di colpa. Ma allo stesso tempo sono un po’ rincuorato dalla mia crescita personale e dalla maturità che ho acquisito da questa esperienza, soprattutto in ragion del fatto che questa estate sono stato messo alla prova e ho rifiutato in modo netto molte avance da parte di altre ragazze. Tuttavia non posso comunque dirle questa cosa perché le darei un dolore, visto che per lei furono importanti anche i primi momenti e l’ultima cosa che voglio è proprio farle del male anzi il mio unico desiderio è solo quello di vederla felice. Ha qualche consiglio su come smettere di avere questi pensieri?

  • #71

    Annalisa (domenica, 08 settembre 2019 15:32)

    Gentile Fabio la ringrazio per avermi scritto. Comprendo il suo sentimento ma sono del parere che, se la ragazza in questione - per le ragioni che ha esposto - non vuole essere contattata, non mi sembra ci sia molto in questo momento che lei possa fare. Forse nel tempo elaborerà i sensi di colpa che sta vivendo e, spinta dal sentimento che avete condiviso, si riavvicinerà a lei.

  • #70

    fabio tarantino (martedì, 03 settembre 2019 11:21)

    Buon Giorno Dottoressa sono un uomo di 50 anni,e nonostante l età ho un problema che non so risolvere,ho iniziato una relazione con una ragazza,(testimone di Geova) ,in maniera scherzosa ,che poi si è rivelata ,molto seria ed intensa ,non avevamo mai avuto rapporti sessuali,perche lei in attesa di divorzio al primo marito,non poteva nel rispetto dei principi religiosi,cosa che io approvavo ,senza problemi,poi improvvisamente la situazione si e scaldata,ed è accaduto quello che non doveva accadere, ma non per volere mio,ora ,Ora lei si sente molto male per cio che è accaduto ,e ha dei sensi di colpa che le impediscono di vedermi ,e frequentarmi. mi ha allontanato non risponde piu alle chiamate ed hai messaggi,vuole abbandaonare tutto ,lavoro paese(lei e russa di origine) ecc. io non so come aiutarla ,..e non so proprio come dimostrare il mio grande sentimento ....

  • #69

    fede (martedì, 23 luglio 2019 17:07)

    Sto malissimo
    dopo anni di problemi di coppia e desiderio e promessa a me stesso di guardarmi intorno arriva lei
    Tutto quello che desideravo Bella, intelligente, passionale e soprattutto interessata a me anche se tanti anni pìù vecchio e non bello come suo marito o di chi la corteggiasse, ma le piacevo xkè ero io, mi ha fatto capire e mi sono detto "me lo merito....."
    1 mese e mezzo di amicizia, parole telefonate incontri a distanza, poi desiderio poi passione, un solo incontro vero.... E' stata la fine
    Mi sono accorto di aver superato il limite del mio autocontrollo, non era quello che volevo e poi la scoperta di questa cosa avrebbe distrutto 2 famiglie e più senza un minimo di progetto attuabile. Ho chiuso, abbiamo chiuso
    Da allora 6 mesi ke non ci sono rapporti ma io sto male come se fosse ieri, mi sento in trappola, e soprattutto tanti sensi di colpa per la mia famiglia, per lei
    L'ansia mi sta ammazzando come faccio a dimenticare ad andare avanti

  • #68

    Annalisa (domenica, 14 aprile 2019 19:10)

    Cara Paola, da come mi parli di questo ragazzo e del modo in cui si rivolge a te e vive la relazione, ho l'impressione che non sia la persona giusta con cui costruire una relazione equilibrata e sana, tanto meno a distanza, essendo in tal caso necessarie dosi maggiori di fiducia, pazienza e rispetto. Una relazione con un ragazzo che ti accusa di cose che non fai, è diffidente e sempre pronto a giudicarti negativamente può diventare molto difficile, e fonte di dolore e insoddisfazione. Non credo vi sia alcuna frattura da sanare tra voi, ma solamente una persona con un carattere e degli atteggiamenti spiacevoli e incompatibili a mio avviso con una relazione sana e nutriente per entrambi.

  • #67

    Paola (lunedì, 08 aprile 2019 15:31)

    Buonasera dottoressa;
    Ho 27 anni e da circa un anno ho una relazione a distanza con un ragazzo che amo profondamente e lui è altrettanto innamorato di me. È la prima volta che mi innamoro e la prima relazione "seria" che sperimento.
    Negli ultimi mesi abbiamo affrontato una crisi che mi ha spinta ad allontanarmi completamente da lui.
    La ragione è una: mi sento molto giudicata da lui, qualsiasi cosa gli racconti. Vivendo lontani inoltre lui è sempre molto inquisitorio e dubita delle mie amicizie e dei miei rapporti: non si tratta di gelosia canonica, direi più di una tattica che alimenta in me dei sensi di colpa che normalmente non avrei. Sento di avere il carbone bagnato anche quando non ho fatto niente di male, sento di dovermi giustificare continuamente. Negli ultimi tempi stavo veramente molto male, mi trascinavo sensi di colpa di cui non riuscivo a trovare un fondamento, mi sentivo quasi in colpa per essere la donna che sono. Ho letteralmente perso me stessa, sento di non meritare neanche questo amore, di essere una nullità. Sento di sbagliare sempre tutto.
    Dopo due mesi di silenzio ci siamo reicontrati.
    Pensavo che le cose sarebbero state diverse, invece mi sembra tutto identico a prima. Lui mi cerca tutti i giorni, mi ha dichiarato che vuole passare tutta la sua vita con me. Io continuo a nascondergli le cose (anche le più banali, come il fatto di non avere studiato quel giorno o avere passato la notte a casa di un'amica) perché ho paura dei suoi giudizi. Mi sembra di essere il classico figlio che nasconde le cose a sua madre.
    Anche lui è una persona piena di limiti ma io sono sua complice e gli sto vicina anche quando sbaglia.
    Lei cosa ne pensa? In che modo posso intervenire per sanare questa frattura, per spiegargli che lo amo e che dovrebbe accettare i miei limiti e i miei errori senza giudicarmi? Io lo amo e voglio sentirmi libera di esprimere quello che sono senza sentirmi sempre in colpa.

  • #66

    Annalisa (domenica, 31 marzo 2019 22:25)

    Gentile signor Romano, grazie per la sua condivisione. Sono del parere che un percorso terapeutico la aiuterebbe davvero molto a recuperare il piacere di vivere, il senso del diritto di essere felice: lei, come tutti, ha il diritto di essere vivo e di gioire della vita. La aiuterebbe a imparare a gestire certi stati d'animo spiacevoli, in modo da potersi a affrancare da schemi dolorosi e disfunzionali.
    I sensi di colpa non servono a cambiare il passato, e il dolore che si impone di provare non serve a migliorare la vita degli altri nè la sua, o a renderli più felici.

  • #65

    Romano (domenica, 31 marzo 2019 18:47)

    Buonasera dottoressa;
    Le anticipo che tre anni fa ho scoperto di avere la sindrome di Klinefelter a mosaico (70% xxy) e che quindi mi sono già perdonato su tanti comportamenti "sbagliati" del passato. Ho virgolettato perché per un Klinefelter evidentemente non erano sbagliati, reazioni ad input genitoriali, mi si ordinava con autorità a comportarmi in un modo che non era possibile per me, aggiungo che sono molto sensibile ed ero molto timido, ciclicamente soffro di depressione e prima che si scoprisse la causa, mi venne fatta diagnosi borderline, ma poi si è scoperto che erano reazioni verbali aggressive per l'incapacità a raggiungere uno stato Alpha. Adesso ho 50 anni, la timidezza si è dissolta con la cura ormonale, sono molto calmo, ma attaccato continuamente dai sensi di colpa e se la parte razionale di me mi fa uscire da questo stato, la parte emotiva vince perché mi sento ancora più in colpa se non soffro abbastanza per il mal fatto, che il più delle volte riguarda la sfera sentimentale, sia con i cani defunti che la mia compagna suicida e madre sempre suicida, quindi oltre tutto anche sopravvissuto due volte. Vivo ad intervalli,ma non è la vita che vorrei. È come se punissi perennemente me stesso perché esisto.

  • #64

    Annalisa (domenica, 10 marzo 2019 19:27)

    Gentile Angelo, restare bloccato nei sensi di colpa non la aiuterà, né le permetterà di fare qualcosa di più per sua moglie, cosa che mi pare lei abbia molto a cuore.
    Dunque, invece di pensare a ciò che non ha fatto e sentirsi triste per questo, faccia concretamente qualcosa ora per sua moglie, per darle ciò che desidera, per farle sentire i suoi sentimenti.
    I sensi di colpa servono a farci capire e sentire dove e come abbiamo fatto qualcosa che reputiamo scorretto... non lasciamoli diventare l'alibi per non agire nel momento presente.
    Un caro saluto

  • #63

    angelo (venerdì, 08 marzo 2019 19:15)

    carissima dottoressa

    penso sempre mia moglie quando era giovane e mi viene da piangere,in piu ho sensi di colpa di non aver fatto di piu per lei,sto malissimo mi sento molto depresso,non riesco a capire il mio stato d,animo spero tanto che mi puo aiutarmi

    cordiali saluti

    angelo

  • #62

    annalisa (venerdì, 14 dicembre 2018 10:41)

    gentile Ludovica, può capitare di dire bugie per non creare disagio nell'altro per cose poco importanti o perchè potrebbe fraintendere o non capire. Tuttavia tali "bugie bianche" se vwngono scoperte possono minare la fiducia che l'altro ha in noi. Lei non ha tradito il suo fidanzato e anzi ha stroncato il corteggiamento indesiderato da parte di altri ragazzi, dunque non si è comportata scorrettamente. in questo momento cerchi di ricostruire benessere e fiducia nel vostro rapporto basandovi sulle cose che vi uniscono e sul sentimento che vi lega, senza rivangare situazioni che potrebbero essere fraintese o peggiorare il rapporto in questo momento. Occorre decidere se raccontare certi eventi al proprio compagno sperando comprenda, o se evitare del tutto poiché si tratta di sciocchezze, che creerebbero solo discussioni e malessere.

  • #61

    Ludovica (giovedì, 13 dicembre 2018 10:58)

    Buongiorno dottoressa.
    Sto passando giorni orribili dovuti al senso di colpa. Ho mentito al mio ragazzo (stiamo insieme da 5 anni) (cosa che odio fare) solo per evitare una discussione... Cosa alla fine è successa perché gliel'ho detta... Si è arrabbiato più per il fatto che non gliel'ho detto subito invece della bugia in sé.
    In questi 5 anni di relazione, ci sono stati due ragazzi che mi hanno contattata per corterggiarmi ma io li ho stroncati subito, ma non gliel'ho mai detto... Mi sento in colpa per questo, ho cancellato msg e li ho bloccati, proprio perché non volevo che vedesse...
    Adesso crede che io sia una bugiarda e che sicuramente gli avrò detto altre bugie (cosa vera) ma gli ho detto che non gli mai detto altre bugie...
    Sto male perché merito tutto quello che mi ha detto... E perché sono solo una stupida che crea casini.
    Ma io non mi reputo una bugiarda... E soprattutto non l'ho mai tradito, non potrò mai farlo, lo amo e amo tutto il suo mondo.
    Ho paura che si allontani da me e che mi rinfacci questa bugia...
    E poi io non credo che lui non mi abbia mai detto bugie...
    Ma queste bugie passate meglio dimenticarle o dirgliele?
    Grazie per la comprensione...

  • #60

    annalisa (mercoledì, 14 novembre 2018)

    Gentile Lara,
    lasci il passato al suo posto. E dia retta al suo ragazzo, che sa che lei è corretta e rispettosa nei suoi confronti. Qaundo arrivano certi pensieri colpevolizzanti li lasci semplicemente scorrere via senza afferrarli, senza giudicarli nè tentare di risolverli. Li lasci passare... come se osservasse passare un treno e ritorni subito al momento presente, in cui lei non ha motivo di sentirsi colpevole.
    Un caro saluto

  • #59

    Lara (martedì, 13 novembre 2018 16:45)

    Buongiorno, le scrivo perchè mi capita spesso di sentirmi in colpa per cose passate e che per tempo mi ero dimenticata, poi mi tornano in mente come flashback nei momenti in cui magari sono felice, trasformandomi in uno stato di ansia. Io sono fidanzata da due anni, e durante questi anni diversi ragazzi hanno provato a corteggiarmi nonostante il mio rifiuto, ho sempre detto ciò al mio attuale fidanzato, ma perchè mi sento ancora in colpa nonostante io non lo abbia tradito? ogni tanto per liberarmi del peso gliene riparlo, ma lui ritiene che non gli importa di quello che hanno fatto gli altri finchè io ho portato rispetto per lui. Come faccio a liberarmi di questo peso però? ho davvero bisogno di aiuto.
    grazie in anticipo
    un saluto

  • #58

    Annalisa (lunedì, 22 ottobre 2018 14:07)

    Cara Luana,
    in questi casi è spesso utile scusarsi se necessario, e chiarirsi con lle persone coinvolte. Meglio agire per correggere un proprio errore quando possibile, che arrovellarsi in inutili sensi di colpa.
    Un caro saluto

  • #57

    Luana (venerdì, 19 ottobre 2018 09:49)

    Cara dottoressa
    Le scrivo in quanto mi stanno tormentando un po’ di sensi di colpa per essermi sfogata con alcuni colleghi di una collega ed ho detto cose che sono state interpretate male e ciò che ho detto ha rafforzato dei sospetti a livello lavorativo verso una terza persona che ha un rapporto intimo con la persona della quale mi sono sfogata per i suoi comportamenti assurdi ora sono tormentata per paura di poter rovinare la carriera di questa terza persona anche se credo che questa persona è pulita e quindi credo che le persone con la quale mi sono sfogata visto che stanno con il fiato sul collo a questa terza persona con il tempo capiranno che hanno preso un grande abbaglio ma per il momento vivo malissimo perché mi sento che io sono stata la causa di questo rafforzamento di pensiero che se non mi sfogavo al tempo forse nn avrei destato sospetti inutili e quindi nn avrei provocato ulteriori stress a questa persona che per di più è una persona a me cara ho paura di potergli rovinare la carriera e la vita mi sento usata e mi odio perché spesso quando parlo nn penso a quello che dico aiuto mi sento tormentata ho paura di perdere la fiducia di questa persona anche se io ho agito in buona fede come dv fare ora

  • #56

    annalisa (mercoledì, 26 settembre 2018 13:32)

    Gentile Antonella,
    da ciò che mi scrive, mi pare ci siano ci sono diversi fattori che si uniscono insieme vanno a costituire la causa della sua depressione e dei suoi sensi di colpa. A volte da soli è molto difficoltoso e faticoso elaborare un dolore o una perdita, e l'aiuto di un professionista potrebbe fare una grande differenza. Non aspetti oltre e affronti tutta questa sofferenza in modo da poterla elaborare e superare, anche tramite l'aiuto di un profrssionista nella sua città.
    Un affettuoso saluto

  • #55

    Antonella (martedì, 25 settembre 2018 16:04)

    Alcuni anni fa sono andata fuori strada con la macchina per una mia disattenzione mentre portavo mia madre, che adoravo, a fare una visita medica per farla stare meglio. Ero molto stressata a causa dei malori di mia madre e senza volerlo ho causato questo maledetto incidente. Io non mi sono fatta nulla mentre mia madre ha subito un danno alle vertebre del collo, che non diagnosticato immediatamente dall'ospedale, le ha comportato un lungo periodo di riabilitazione .Alla fine di questo periodo, il destino ha voluto che l'ipertensione che aveva già da molti anni insieme a una fibrillazione atriale le hanno causato il decesso. Io adesso nonostante mia madre non fosse morta a causa dell'incidente provo un tremendo senso di colpa non mi perdono per tutto ciò ha dovuto subire a causa mia.. Non riesco a superare la sua perdita dal momento che ero attaccatissima a lei, sono caduta in depressione e non riesco più a vivere come prima. come posso fare per riuscire a perdonarmi?

  • #54

    Annalisa (martedì, 07 agosto 2018 14:15)

    Gentile Giancarlo,
    Vivere nelle illusioni può essere molto nocivo perché ci allontana da ciò che possiamo invece concretamente fare nella realtà. Il suo atteggiamento di resa non le sarà utile per stare meglio... le suggerisco piuttosto di farsi coraggio e impegnarsi nel fare le cose che per lei sono importanti. Nessuno potrà farle al suo posto. Non importa se il risultato sarà "perfetto" ma conta sapere di potersi dare da fare anche nelle difficoltà. Arrendersi e procrastinare non fa che rinforzare una mente a diventare sempre più "pigra" e rassegnata.

  • #53

    Giancarlo (martedì, 07 agosto 2018 13:07)

    Gentile D.ssa, buongiorno.
    Le scrivo già sapendo quello che mi potrà dire. Sono un uomo di 51 anni e il mio più grande problema è il procrastinare tutti gli impegni della vita. Questo ha fatto sì che la relazione con una persona rivelatasi importante terminasse su decisione di Lei. Ora il senso di colpa, per tutto quello che questo evento ha messo in luce, mi sta corrodendo come un acido ma pur consapevole che indietro non si torna, vivo nell'illusione che tutto si possa ricomporre. Mi sono rivolto a terapeuti, ma non ho, anche in questo caso, perfezionato proprio la terapia con il risultato che vivo un'impasse che mi paralizza e che mi getta sempre di più nella disperazione. Anche chiedere aiuto mi risulta così difficile, se non impossibile. Grazie.

  • #52

    annalisa (domenica, 05 agosto 2018 10:35)

    Cara Valeria,
    quel che è fatto è fatto e il passato non piò essere modificato. Ricorda a te stessa che hai agito con buone intenzioni, che purtroppo non sono state comprese. Ti sai scusata e hai fatto ciò che potevi fare per spiegarti. Ora lascia andare questo episodio e lascialo nel passato guardando avanti, per vivere la tua vita e non ripetere lo stesso errore.

  • #51

    Valeria (sabato, 04 agosto 2018 15:27)

    Gent.ma dott.ssa
    Da oltre un anno mi sento colpevole per aver riportato dei pettegolezzi fatti da alcune conoscenti su un'altra persona
    Premetto che il mio era solo a scopo per mettere in guardia quest'ultima nel non raccontare sue cose personali.Purtroppo non si per quale motivo, anziché averle presa come consiglio, non ha fatto altro che riportare il tutto. ..La conseguenza può anche immaginarla. Le mie conoscenti hanno dimostrato astio e atteggiamento molto freddo nei miei confronti e impedito alle loro figlie di aver più nessun tipo di rapporto amichevole con mia figlia (prima amiche).
    Le mie scuse non sono servite a nulla...ed io vivo da ormai un'anno con questo senso di colpa....
    Come fare per liberarmene?

  • #50

    Loretta (martedì, 17 luglio 2018 22:43)

    Ottimi consigli. Grazie

  • #49

    Annalisa (domenica, 01 luglio 2018 18:23)

    Cara Ginevra, può capitare che ci si trovi nella condizione di non aver voglia di chiacchierare nonostante si tenga alla persona che abbiamo di fronte. Forse si preoccupa tropo dell'eventuale giudizio che l'altra persona potrebbe avere su di lei. Si lasci alle spalle questo episodio se non può rincontrare questa persona, altrimenti crei l'occasione per recuperare se lo desidera.

  • #48

    Ginevra (lunedì, 25 giugno 2018 20:46)

    Gentile dott.ssa,
    vorrei un consiglio su come superare una situazione. Qualche giorno fa ho incontrato una persona a me molto speciale che non vedevo da tantissimo tempo. Ci siamo salutate, abbiamo parlato. Una cosa praticamente del tutto normale. Il punto però è che proprio in quel momento ero di cattivo umore, a causa di una situazione accaduta pochi minuti prima, e quindi non avevo molta voglia di chiacchierare. Temo che questo mio comportamento mi abbia fatto sembrare fredda e distaccata nei suoi confronti. Temo di aver dato un'immagine sbagliata e non reale di me. Cosa posso fare ora?

  • #47

    Annalisa (venerdì, 15 giugno 2018 14:05)

    A volte dire la verità serve a sentirsi più sereni ed onesti nei confronti dell'altra persona ma non sempre questa è la scelta più adatta alla situazione. Non posso certamente dirle io cosa deve fare, ma sia saggia e valuti le sue motivazioni, ciò che si aspetta dal dire l'intera verità e le possibili conseguenze.
    Credo inoltre, che la cosa importante sia apprendere dall'esperienza che ha fatto per crescere e comportarsi in maniera coerente con i suoi valori più profondi.
    Un caro saluto
    AB

  • #46

    Elena (venerdì, 15 giugno 2018 01:33)

    Salve, ho un forte senso di colpa. Dopo mesi che mi tenevo dentro un azione fatta a discapito del mio ragazzo alla fine gliel' ho rivelata nonostante sapevo che avrei rischiato di perderlo, divorata dal senso di colpa. Tuttavia anche nel momento in cui gli ho raccontato ho detto una mezza verità anche se il concetto del mio errore è lo stesso..ora mi tormento di nuovo , passo dallo sminuire la piccola bugia al pensare sia l' ennesima prova della mia falsità, mi sento una cattiva persona. Se gli dicessi per intero la verità so che mi lascerebbe e non voglio perderlo..cosa devo fare?

  • #45

    Annalisa (giovedì, 31 maggio 2018 12:00)

    Gentile Lucia,
    le suggerisco di fermarsi a riflettere su ciò che davvero desidera per se stessa. Quali sono i suoi bisogni, i suoi desideri, le cose che davvero vuole e le piacciono? Cerchi di entrare inc contatto con se stessa al fine di fare luce su di sé e comprendere cosa è davvero bene fare , scegliere e decidere. Deve imparare ad ascoltare se stessa e poi ad agire coerentemente con ciò che vuole davvero.
    La Mindfulness le sarà molto utile per insegnarle ad entrare in contatto con se stessa e a non reagire agli eventi, ma a decidere consapevolmente cosa fare.
    Un caro saluto!
    AB

  • #44

    Lucia (domenica, 27 maggio 2018 22:43)

    gentile dottoressa,
    mi sto rendendo conto che modifico il mio comportamento con la gente per i sensi di colpa che mi colpiscono abbastanza facilmente, rendendomi spesse volte incoerente ed accondiscendente. Alla base penso ci sia anche una forte insicurezza e il desiderio di non far sentire male le persone a cui tengo. Ad esempio, ho detto al ragazzo che "frequento" che non sono sicura di alcune cose che mi ha detto, abbiamo discusso e alla fine gli ho dato ragione anche se forse non penso ne abbia. C'è qualche esercizio che posso fare per modificare questo mio comportamento

  • #43

    Annalisa (venerdì, 13 aprile 2018 12:41)

    Gentile Marco,
    la sua domanda è molto appropriata e la mia risposta è affermativa. Le scelte compiute in un determinato momento della nostra vita riflettono ciò che eravamo in grado di fare in quel momento. Con il famoso "senno di poi" possiamo valutare diversamente scelte e situazioni e tuttavia renderci conto che in quel momento non eravamo in grado di fare altrimenti. Questo ci può aiutare a perdonare noi stessi per eventuali errori commessi e ad imparare ad agire diversamente in futuro, sviluppando una nuova consapevolezza e nuove capacità.

  • #42

    Marco (venerdì, 13 aprile 2018 09:05)

    Gentile dottoressa, vorrei un consiglio. Secondo lei contestualizzare il senso di colpa, cioè partire dal presupposto che non si sarebbe potuto agire diversamente in determinate circostanze per via del contesto presente in quel momento, possa essere un valido strumento per superarlo?

  • #41

    Federico (lunedì, 26 marzo 2018 19:08)

    Gentile dottoressa,
    delle volte mi capita di avere dei sensi di colpa che probabilmente sono assurdi e ingiustificati. Ad esempio, anche dopo una semplice serata con gli amici trascorsa in allegria e tranquillità, quando torno a casa, mi capita di farmi delle domande del tipo: "Avrò detto con loro qualcosa di sbagliato?", "Non è che qualcuno di loro abbia mal interpretato quella battuta e si sia offeso con me?" ecc. È strano, perché mi rendo conto che questi dubbi al 99.9% non sono reali, ma tendo comunque a rimurginare anche per 2-3 giorni.
    Altra cosa che mi fa sorgere dei sensi di colpa è il mio passato. Ad esempio rimpiango di essermi comportato in un determinato modo in talune circostanze e ripenso nella mia testa "magari potessi tornare indietro e cambiare tutto". Questa cosa, però, riguarda non solo i momenti tristi, ma anche quelli felici. Quei momenti di gioia che per via della mia timidezza so di non aver goduto a pieno.
    Come posso superare questa situazione?
    Grazie mille

  • #40

    Irene (sabato, 24 marzo 2018 19:06)

    Gentile Dottoressa,
    come si puo vivere con tanti sensi di colpa per non poter aver fatto giustizia a un figlio che a 27 anni muore in un terribile incidente stradale? Sono tornata al lavoro e i miei alunni mi danno tanta forza ma lotto contro la depressione giorno dopo giorno. La nascondo per non far soffrire una figlia che già ha sofferto troppo per la morte di suo fratello a chi adorava . Tratto di avere la mente occupata e dipingo ( anche se ci sono dei giorni che non ho animo per fare niente). Cara dottoressa, ho scritto anche un libro, per l'apprendimento dello spagnolo, e lo ho anche illustrato, ma non mi sento appartenere a questa vita...tutto mi sembra surreale...Mio marito mai ha voluto accompagnarmi dal psicologo ed io non ho insistito perchè sento che il mio lutto sarà sempre impossibile da elaborare con tutti i sensi di colpa che mi accompagnano.Gentile Dottoressa,
    come si puo vivere con tanti sensi di colpa per non poter aver fatto giustizia a un figlio che a 27 anni muore in un terribile incidente stradale? Sono tornata al lavoro e i miei alunni mi danno tanta forza ma lotto contro la depressione giorno dopo giorno. La nascondo per non far soffrire una figlia che già ha sofferto troppo per la morte di suo fratello a chi adorava . Tratto di avere la mente occupata e dipingo ( anche se ci sono dei giorni che non ho animo per fare niente). Cara dottoressa, ho scritto anche un libro, per l'apprendimento dello spagnolo, e lo ho anche illustrato, ma non mi sento appartenere a questa vita...tutto mi sembra surreale...Mio marito mai ha voluto accompagnarmi dal psicologo ed io non ho insistito perchè sento che il mio lutto sarà sempre impossibile da elaborare con tutti i sensi di colpa che mi accompagnano. Un caro saluto. Grazie. Avevo bisogno di sfogarmi

  • #39

    Annalisa (domenica, 11 marzo 2018 18:53)

    Gentile Chiara, comprendo il senso di disagio che provi per aver mentito; tuttavia si tratta di una bugia non grave...detta in un momento di poca "presenza mentale". Può capitare. Credo che sarebbe molto più utile e costruttivo concentrarti su ciò che vuoi davvero fare nella tua vita e impegnarti in tale direzione, invece di rimuginare su un fatto ormai accaduto. Puoi decidere di dire alla tua allieva la verità, oppure no. Comunque andare avanti sulla tua strada con serenità e determinazione.
    un caro saluto
    annalisa

  • #38

    Chiara (domenica, 11 marzo 2018 15:30)

    Gentile dottoressa,
    Solo a metà percorso mi sono resa conto che la facoltà che avevo scelto non faceva per me. Ormai erano passati due anni, quindi ho stretto i denti cercando di attingere tutto quello che di positivo riuscivo a trovare, sperando di rifarmi con una laurea magistrale con cui posso cambiare direzione. Mi sono laureata con un voto generalmente discreto, ma non eccellente.Ho detto una bugia alla ragazzina a cui faccio ripetizioni , dicendone uno più alto, e ora mi sento in colpa. Sono stata presa in contropiede e mi sono subito pentita, davvero, non è da me non essere sincera, ma in quel momento non mi sentivo nemmeno molto bene e purtroppo ho parlato a sproposito. È da quando è successo che ci penso, come posso comportarmi?

  • #37

    Annalisa (sabato, 10 marzo 2018)

    Gentile Luca,
    il momento della laurea è solamente un momento - sebbene molto importate - dell'intera carriera universitaria e non sempre è pienamente indicativo, da solo, di tutto l'impegno e il lavoro svolti negli anni precedenti. E' inutile e controproducente rimuginare sul fatto che le cose non sono andate come desideravi. Sono certa che la tua famiglia sia fiera di te comunque e ti suggerisco di concentrare attenzione e risorse su ciò che vuoi realizzare da ora in poi perchè sarà importante per te e per la tua vita! Il passato non può essere modificato, ma il futuro può essere costruito.

  • #36

    Luca (sabato, 10 marzo 2018 10:10)

    Gentile Dottoressa,
    pochi mesi fa mi sono laureato. Si sa, la laurea dovrebbe essere un momento indimenticabile per ogni singolo studente, un momento da ricordare, un momento di gioia da vivere con le persone che più si vogliono bene. Potrebbe sembrare strano ma il mio senso di colpa nasce proprio da quel giorno. Purtroppo la discussione della tesi non è andata particolarmente bene, per una serie di circostanze sono rimasto deluso da come si è svolta. Questo mi ha fatto crescere un forte senso di colpa nei confronti dei miei genitori e dei miei familiari. Loro sono venuti umilmente ad assistermi, con grande gioia ed entusiasmo ed io, purtroppo, non ho reso come volevo e soprattutto come potevo. Questo pensiero mi turba in continuazione e non so come uscirne. Sono arrivato al punto di voler dimenticare completamente quel giorno, ma come si può? Come si può dimenticare quello che per tutti, o quasi, dovrebbe essere uno dei giorni più belli della vita?