La manipolazione emotiva è un processo relazionale disfunzionale, in cui una persona esercita un’influenza psicologica sull’altra con lo scopo di controllarne i pensieri, i sentimenti e i comportamenti. Non si tratta di un atto diretto o evidente, bensì di una dinamica sottile e progressiva che, col tempo, può minare profondamente la fiducia in sé stessi, l’autonomia decisionale e la percezione della realtà.
In genere, questa dinamica si sviluppa tra due persone con caratteristiche complementari: da un lato, il manipolatore, che ha un bisogno costante di mantenere il controllo e la propria immagine di superiorità; dall’altro, la persona che subisce la manipolazione, spesso animata da un forte desiderio di approvazione, fusione e conferma, fino al punto di affidare all’altro la definizione della propria realtà.
COME SI MANIFESTA
Il manipolatore non agisce con modalità apertamente aggressive, ma attraverso una comunicazione ambigua, incoerente e passivo-aggressiva, caratterizzata da:
• Colpevolizzazione: ribaltare la responsabilità su di voi, facendovi sentire in difetto o in torto.
• Negazione e gaslighting: rifiutare di ammettere parole o azioni compiute, fino a indurre dubbi sulla vostra memoria o sulla vostra percezione della realtà
• Svalutazione subdola: fingere sostegno mentre, nei fatti, vengono boicottate le vostre iniziative
• Centratura su di sé: minimizzare i vostri problemi e accentrare l’attenzione sulle proprie difficoltà, svalutando il vostro vissuto
• Scarico di responsabilità: attribuire ad altri la colpa dei propri comportamenti sbagliati
• Ricatto emotivo: attraverso l’induzione di sensi di colpa per condizionare il vostro stato d’animo (es. farvi sentire responsabili della loro rabbia o tristezza), rendendovi più vulnerabili, e disposti ad accettare cose che altrimenti non vorreste accettato
• Critiche distruttive: osservazioni o commenti mirati non ad aiutare o a favorire la crescita, quanto piuttosto a ferire e indebolire l’altro, fatti spesso in momenti in cui non è possibile replicare. Spesso si accompagnano a frasi atte a minimizzare la reazione emotiva di chi le ha subite, e indurre disagio e confusione, come ad esempio: “ma stavo solo scherzando!”, “te la prendi troppo!”, “non hai capito il senso di ciò che ho detto” oppure “sei davvero troppo sensibile!” ecc…
Queste modalità comunicative non sono episodiche: se reiterate, diventano veri e propri pattern relazionali, che minano progressivamente l’autostima e il senso di identità della persona che li subisce.
RED FLAGS: GLI INDICATORI DI MANIPOLAZIONE EMOTIVA
Chi si trova a vivere all’interno di una dinamica relazionale caratterizzata da questo genere di comunicazione, sperimenta disagi e malesseri psicofisici, caratterizzati da:
• Calo della fiducia nel proprio giudizio e nella propria percezione della realtà
• Frequente sensazione di sconcerto, confusione o incapacità di ricordare i dettagli delle discussioni
• Comparsa di sintomi ansiosi o psicosomatici (es: tachicardia, disturbi gastrici, sintomi dermatologici, attacchi di panico)
• Vissuti ricorrenti di frustrazione, tristezza e rabbia
• Progressiva compromissione della gioia di vivere e del senso della propria dignità personale
• Percezione crescente di dipendenza dal manipolatore, con difficoltà a mantenere la propria visione delle cose
• Feedback preoccupati da parte di amici e familiari che osservano la relazione dall’esterno
CONSEGUENZE PSICOLOGICHE
• Erosione dell’autostima
• Difficoltà di regolazione emotiva
• Insicurezza e crescente sensazione di fragilità e indefinitezza identitaria
• Rischio di ansia, depressione e disturbi post-traumatici nelle forme più gravi e prolungate.
In alcuni casi, la manipolazione può evolvere verso forme di violenza psicologica esplicita, inserendosi in dinamiche relazionali francamente patologiche e pericolose.
LETTURE UTILI
Annalisa Barbier, PhD
Psicologa, Dottore di Ricerca in Neuropsicologia
Approccio Cognitivo Comportamentale- Cognitivo Interpersonale
Compassion Focused Therapist
Conduttore protocolli MBCT
Istruttore di protocolli MBSR
Iscrizione all’Albo Psicologi del Lazio N. 9423/2000
Istruttore di Protocolli Mindfulness certificato Federmindfulness
Iscrizione all’Albo Nazionale N. 1505
www.federmindfulness.it
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