LA DIPENDENZA AFFETTIVA

La Dipendenza Affettiva (Love Addiction) viene considerata come facente parte delle Nuove Dipendenze (New Addiction), ossia le dipendenze comportamentali, dipendenze in cui, al posto di una sostanza, vi è dipendenza da un comportamento.

Le Nuove Dipendenze sono entrate a far parte della classificazione ufficiale DSM per la prima volta con la pubblicazione DSM 5, nella categoria dei “Disturbi Correlati A Sostanze”.

 

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LA DIPENDENZA AFFETTIVA: di cosa si tratta?

“La differenza tra un sano entusiasmo, sebbene eccessivo, e la dipendenza patologica è che i sani entusiasmi arricchiscono la vita,

mentre le addiction la impoveriscono” 

(Griffiths, 2005)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(nella foto: il ciclo relazionale della Dipendenza Affettiva secondo Pia Mellody)

 

Scritto da: Annalisa Barbier

 

La DIPENDENZA AFFETTIVA (DA) è una modalità patologica di vivere la relazione, in cui la persona dipendente arriva a negare i propri bisogni ed a rinunciare al proprio spazio vitale pur di non perdere il partner, considerandolo unica e sola fonte di gratificazione nonché fondamentale fonte di “amore” e cura.

 

Si tratta di una forma di amore ossessivo, simbiotico, fusionale e stagnante che viene vissuto alla stregua di una droga e per il quale si sacrificano qualsiasi spinta evolutiva (di cambiamento) ed ogni altra gratificazione.

 

Il punto tuttavia è che spesso questi partner non sono affatto gratificanti ma, al contrario, si tratta di persone con le quali si instaura una relazione insoddisfacente, infelice e dolorosa. Il dipendente affettivo infatti prova un tale bisogno, assoluto e ossessivo, di rassicurazione e di certezze da indurre una sorta di “perdita dell’Io” ed una condizione in cui l’altro rappresenta il solo elemento di ebbrezza e di gratificazione possibile.

 

Non è infrequente che tale condizione degeneri in relazioni che rappresentano un serio pericolo per l’incolumità psichica e fisica del soggetto (come nel caso della manipolazione emotiva perversa, o delle violenze all'interno della relazione).

 

La DA fa parte delle cosiddette “New Addictions”, quelle forme di dipendenza dette DIPENDENZE COMPORTAMENTALI, poiché non vedono coinvolta alcuna sostanza chimica (come alcol o sostanze di abuso): l’oggetto di queste dipendenze infatti è un comportamento (o una persona nel caso della DA) o un’attività lecita e socialmente accettata.

 

Molte delle diagnosi di dipendenze comportamentali hanno in comune diversi elementi diagnostici caratteristici dei disturbi da “deficit del controllo degli impulsi” o dei disturbi “compulsivi”. Nel nuovo manuale DSM-V non compare ancora la categoria “Dipendenze comportamentali”,. sebbene sia stata invece inserita la dipendenza dal gioco d’azzardo nell’ambito delle dipendenze, mentre prima era inclusa nella categoria dei disturbi del controllo degli impulsi.

 

Il modello di riferimento descrittivo delle new addictions è quello di Caretti e La Barbera, che le considera condizioni patologiche caratterizzate da:

1) Ossessività

2) Impulsività

3) Compulsività

 

Alcune new addictions o dipendenze comportamentali oltre alla DA sono: il gioco d’azzardo patologico (pathological gambling), la dipendenza da internet, la dipendenza da lavoro (work addiction o workaholic), lo shopping compulsivo (compulsive buying), la dipendenza da attività fisica (exercise addiction) e la dipendenza dal sesso (sex addiction). La caratteristica di queste forme di dipendenza è che esse rappresentano - nella loro manifestazione compulsiva - il versante patologico di attività comunemente praticate dalle persone nella loro vita quotidiana.

 

Negli ultimi anni tali forme di dipendenza si sono sviluppate in maniera notevole, tanto che gli studiosi hanno volto ad esse la loro attenzione al fine di studiarne le caratteristiche e le possibilità di intervento terapeutico.

 

Anthony Giddens distingue tre principali caratteristiche della “love addiction” che la connotano esattamente come una vera e propria forma di dipendenza:

 

1. IL PIACERE CONNESSO ALL’AMORE: definito anche ebbrezza, ovvero la sensazione di euforia sperimentata in funzione delle reazioni manifestate dal partner rispetto ai propri comportamenti.

2. LA TOLLERANZA: anche definita in questo contesto come “dose“, che consiste nel bisogno di aumentare la quantità di tempo da trascorrere in compagnia del partner, riducendo sempre di più il tempo autonomo proprio e dell’altro e i contatti con l’esterno della coppia. Un comportamento che sembra alimentato dalla incapacità di mantenere una “presenza interiorizzata” rassicurante dell’altro, e quindi di rassicurarsi attraverso il pensiero dell’altro nella propria vita (8).  L’assenza della persona da cui si dipende porta pertanto ad uno stato di prostrazione e di disperazione che può essere interrotto solo dalla sua presenza concreta e materiale.

3. L’INCAPACITÀ DI CONTROLLARE IL PROPRIO COMPORTAMENTO: connessa alla perdita della capacità critica relativa a sé, alla situazione e all’altro. Una riduzione critica e di guida razionale che, nel lungo termine, crea vergogna e rimorso. In taluni momenti tale senso di vergogna ed indegnità vengono sostituiti da una temporanea lucidità, cui fanno immancabilmente seguito un senso di prostrante sconfitta ed una ricaduta, spesso più profonda che mai, nel circolo vizioso della dipendenza.

 

La DA (Love Addiction) sembra una patologia declinata soprattutto al femminile (5) e coinvolgente maggiormente le donne: il 99% dei soggetti dipendenti affettivi è di sesso femminile6, con fascia di età variabile dalla post-adolescenza (età dai 20 ai 27) fino all’età adulta delle donne con figli, sia piccoli che grandi. Esistono tuttavia anche casi di DA negli uomini, aventi caratteristiche e manifestazioni comportamentali lievemente diverse.

 

Nonostante la diversità di età, alcuni specifici elementi accomunano tutte queste donne:

• si tratta di donne fragili

bisognose di conferme

• con una scarsa autostima

• terrorizzate dal fantasma dell’abbandono

tendenti alla iperresponsabilizzazione

• provenienti senza eccezione da famiglie problematiche (abusi sessuali, maltrattamenti fisici o psicologici, storia di alcolismo, bulimia o altre dipendenze nei genitori) nelle quali sono cresciute sviluppando un profondo e radicato vissuto di inadeguatezza ed indegnità personale

 

La DA si accompagna frequentemente ad altre condizioni di sofferenza psicologica:

Disturbo Post-Traumatico da Stress conseguente ad abusi sessuali con manifestazioni quali incubi notturni, attacchi di panico, sintomi dissociativi, perdita di concentrazione e vuoti di memoria, distimia;

Altre forme di dipendenza: ad esempio quella da cibo, sesso, gioco d’azzardo, sostanze o attività fisica;

Disturbo Ossessivo Compulsivo

Disturbo Distimico

Disturbi d’ansia

 

Oppure si può manifestare nell’ambito di disturbi della personalità quali il Disturbo Dipendente Di Personalità o Disturbo Narcisistico Di Personalità. Più raramente si presenta in comorbilità con i disturbi di personalità del cluster B Istrionico e Borderline, con il Disturbo Paranoide Di Personalità, con il Disturbo Bipolare e in associazione alla Depressione Maggiore.

 

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Bibliografia

1) Giddens A., “The transformation of intimacy: sexuality, love and eroticism”. Cambridge: Polity press; 1992

2) Griffiths, 1995

3) “Il problema della comorbilità”. La Cascia C., Ferraro L. e Mulè A.2008

4) Caretti e La Barbera: “Le dipendenze patologiche, clinica e psicopatologia”. Milano: Raffaello Cortina; 2005

5) Miller D., “Donne che si fanno male”. Milano: Feltrinelli, 1994

6) Albano T., Gulimanoska L., “In-Dipendenza: un percorso verso l’autonomia”. Vol. I-Manuale sugli aspetti eziopatogenetici, clinici e psicopatologici delle dipendenze. Milano: FrancoAngeli; 2006

7) Guerreschi C., "New addictions. Le nuove dipendenze". Edizioni San Paolo, Milano; 2005

8) Harriet Goldhor Lerner, "La danza della rabbia". Edizioni Corbaccio, 1996