RELAZIONI TOSSICHE

VIOLENZA PSICOLOGICA E MANIPOLAZIONE EMOTIVA




Scritto da: Annalisa Barbier

 

DEFINIZIONE DELLA MANIPOLAZIONE EMOTIVA

La manipolazione emotiva è una sorta di passo a due, ballato da due persone con caratteristiche complementari: una delle due (tipicamente il manipolatore) ha bisogno di mantenere il controllo, la percezione positiva di sé e di avere sempre ragione, mentre l’altra (la vittima manipolata) è caratterizzata da un bisogno fortissimo di fusione ed approvazione, che la porta a permettere al manipolatore di ri-definire la sua idea di realtà, idealizzandolo e cercando costantemente il suo consenso.

 

COME SI MANIFESTA LA MANIPOLAZIONE EMOTIVA

Può succedere che il/la vostro/a partner vi accusi di farlo ingelosire o di boicottare le sue iniziative (e voi sapete benissimo che non è vero), con un capo mai contento di come svolgete il lavoro che vi incolpa di volerlo boicottare o di avercela con lui/lei, con un genitore che ostacola la vostra autostima. Molte persone non si accorgono di essere manipolate, tuttavia avvertono un’ansia ed un disagio crescenti quando sono con una persona particolare. All’inizio cadono nella trappola della spiegazione e tendono a giustificare il comportamento del manipolatore per un bisogno di approvazione da parte sua ed il processo può progredire fino alla possibilità che, pur di non dover rinunciare al rapporto e di non deludere il manipolatore, si finisce con il vedere le cose solo dal suo punto di vista negando il proprio, e sottomettendo il proprio senso della realtà al suo. A comportarsi così sono soprattutto le donne, ma non solo. La ME si manifesta attraverso una comunicazione ambigua, incoerente, passivo-aggressiva, come negli esempi seguenti:

 

Ti fanno sentire in colpa: rigirano le tue parole al fine di far sentire te sbagliato e in torto nei loro confronti.

Sono degli aggressori “passivi”: non affrontano le questioni in modo diretto ma girandoci intorno e sparlando alle spalle delle persone. Utilizzano modalità subdole per farti capire che non accettano ciò che fai. Ad esempio possono boicottare di fatto le tue iniziative dopo aver detto invece di volerti sostenere, in un modo tale che sembrerà assolutamente involontario o casuale.

Negano di aver detto o fatto cose che ricordi bene al fine di difendersi e mettere in discussione le tue affermazioni, fino al punto di farti dubitare di te stesso (effetto gaslight)

Fingono di volerti sostenere o aiutare ma poi boicottano le tue azioni e le tue iniziative in maniera sottile e apparentemente ingenua

Accentrano l’attenzione sui loro problemi sminuendo i tuoi: se tu hai mal di testa loro hanno un tumore! Se hai avuto una giornata impossibile la loro è stata catastrofica. Non ascoltano mai veramente, non dedicano attenzione e pretendono sempre di essere al centro del gioco. Se glielo fai notare ti accusano di essere egoista.

Danno sempre ad altri la responsabilità dei loro comportamenti: se si comportano male la colpa è sempre di qualcosa che anno fatto gli altri.

Influenzano lo stato d’animo degli altri attraverso una sorta di “ricatto emotivo” per cui tutti, intorno a loro, finiscono con il preoccuparsi di non farli sentire arrabbiati o tristi e di porre rimedio a ciò che li infastidisce.

 

Ma anche attraverso le CRITICHE: in particolare, critiche le che vi vengono mosse, anche se parzialmente o del tutto vere, sono intese a ferire e ad indebolirvi piuttosto che ad avere un fine costruttivo e includono:

 

 

·         offese, insulti ed esagerazioni

·         sono lanciate nel bel mezzo di una lite o una discussione

·         sono usate per cercare di vincere una discussione

·         sono provocate dalla vostre obiezioni o dal vostro tentativo di chiudere la discussione

·         sembrano non avere alcuna relazione con la discussione

·         spostano l’attenzione dal suo comportamento al vostro

·         Vi vengono mosse quando non potete facilmente rispondere (in pubblico ad esempio, o al cinema ecc.)

 

Il meccanismo della manipolazione inizia in maniera subdola e prende piede nel tempo, con una velocità ed una definitezza che dipendono direttamente dalla resistenza della “vittima”; così possiamo trovarci di fronte a manipolazioni discrete ed occasionali che possono restare tali per mesi o anni, oppure evolvere in fenomeni caratterizzati da elementi di violenza psicologica o fisica, nell’ambito di relazioni duali francamente patologiche.

 

INDICATORI DELLA MANIPOLAZIONE EMOTIVA IN ATTO

Il manipolatore inizialmente si presenta come una persona sensibile, empatica, altruista e molto interessata alle vostre necessità. Gli serve per entrare nel vostro spazio personale. Ma poi, non ci vorrà molto per accorgervi che avete di fronte un individuo egoista ed accentratore, interessato unicamente a mantenere il proprio elevato senso di sé ed il proprio potere. Tuttavia, se la manipolazione prenderà piede come modalità prevalente nel rapporto, presto la vittima inizierà a sentire che “qualcosa non va” e, con il tempo, sperimenterà in maniera crescente UNO O PIÙ DEI SEGUENTI SEGNI:

 

·         Incubi o sogni inquietanti ricorrenti

·         Scarsa fiducia nel proprio senso della realtà

·         Frequente sensazione di sconcerto o confusione

·         Incapacità a ricordare i dettagli delle discussioni con il manipolatore

·         Sintomi ansiosi: disturbi gastrici, tachicardia, senso di costrizione al petto, attacchi di panico

·         Frustrazione

·         Timore o agitazione in presenza del manipolatore

·         Vi sforzate di dire a voi stessi e agli amici che il rapporto con il manipolatore va benissimo

·         Sentite compromessa la vostra integrità e dignità

·         Gli amici e i parenti fidati esprimono preoccupazione e disappunto per il vostro rapporto

·         Non riuscite più a provare gioia e soddisfazione nella vostra vita

·         Tristezza, fino alla depressione

·         Rabbia

 

La ME svilisce la persona che la subisce e la destabilizza profondamente, poiché essa desidera ottenere l’approvazione del manipolatore avendone idealizzato la persona, e per farlo si trova a dover rinunciare al proprio punto di vista, alla propria visione della realtà per abbracciare incondizionatamente quella dell’altro. Ma non solo, deve anche subire i comportamenti sminuenti del suo manipolatore.