DINAMICHE E CARATTERISTICHE DEL MANIPOLATORE

Nota terminologicaL’uso del maschile per “manipolatore” e del femminile per “vittima” è adottato solo per comodità di scrittura e non implica riferimenti a dinamiche di genere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sebbene la manipolazione emotiva sia una dinamica che può riguardare entrambi i sessi, la maggior parte dei dati presenti in letteratura rappresenta la vittima al femminile e il manipolatore al maschile.

Questo fenomeno si può comprendere alla luce di alcuni fattori culturali, sociali e clinici:

 

1. Maggiore propensione delle donne a chiedere aiuto professionaleLe donne, infatti, rispetto agli uomini, tendono più facilmente a rivolgersi a psicologi, psicoterapeuti o altri professionisti della salute mentale quando vivono situazioni relazionali disfunzionali. Questo non solo aumenta la possibilità che vengano intercettate e studiate in contesti clinici, ma riflette anche un diverso atteggiamento culturale verso la cura di sé: nelle donne è più accettato socialmente il ricorso al sostegno esterno, mentre negli uomini persiste spesso l’idea che chiedere aiuto equivalga a mostrare debolezza o vulnerabilità. Ne deriva quindi che i dati clinici e statistici fotografano più spesso le esperienze delle donne, mentre gli uomini che subiscono manipolazione restano più facilmente invisibili o non riconosciuti.

 

2. Maggiore attenzione dei media ai casi di violenza che coinvolgono le donne. L’opinione pubblica e il dibattito sociale si sono negli ultimi decenni concentrati soprattutto sulla violenza e sugli abusi subiti dalle donne, sia psicologici che fisici. Ciò è certamente positivo in termini di sensibilizzazione e di prevenzione, ma contribuisce a rendere meno visibili le vittime di sesso maschile. I racconti mediatici enfatizzano infatti la vulnerabilità femminile, trascurando in parte le forme di manipolazione e abuso subite dagli uomini, le quali vengono spesso percepite come meno gravi o meno “notiziabili”.

 

3. Differenti modalità di agire l’abusoIn media, le donne ricorrono meno frequentemente alla violenza fisica nei confronti del partner e, quando lo fanno, tendono a provocare danni fisici di minore entità rispetto agli uomini. Questo porta a una rappresentazione più immediata e tangibile della violenza maschile, spesso collegata a episodi drammatici e facilmente documentabili. Gli uomini vittime di manipolazione o di abuso, invece, raramente subiscono conseguenze fisiche visibili, e proprio per questo fanno più fatica a riconoscersi come vittime: la violenza psicologica subita, per quanto intensa e distruttiva, non lascia segni esterni ma logora interiormente, passando spesso inosservata.

 

Dunque, la prevalenza di vittime femminili nella letteratura non significa che la manipolazione emotiva riguardi esclusivamente le donne; riflette dinamiche culturali, sociali e cliniche che rendono più evidente e documentato il loro vissuto rispetto a quello maschile.

 

CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE DEL MANIPOLATORE

Una persona con tendenze manipolatorie è generalmente caratterizzata da rigidità, atteggiamenti aggressivi o passivo-aggressivi, un forte bisogno di imporre la propria visione delle cose, tratti narcisistici, propensione al controllo e, in molti casi, un temperamento apertamente conflittuale o violento. Talvolta, dietro questi comportamenti, possono emergere veri e propri disturbi di personalità – in particolare quello narcisistico o borderline – che si esprimono attraverso modalità relazionali turbolente, disordinate, patologiche e profondamente disfunzionali.

 

TIPOLOGIE DI MANIPOLATORI

La psicoterapeuta Robin Stern, nel libro “Come mi vuoi?”, identifica tre tipologie di manipolatori emotivi (al maschile), che possono tuttavia essere facilmente applicate anche al femminile, con le dovute modifiche.

 

1. L’Intimidatore

Il suo stile si fonda sulla minaccia e sull’intimidazione, spesso attraverso la cosiddetta minaccia di una “apocalisse emotiva”. Questa può manifestarsi con urla, offese, minacce di abbandono o frasi taglienti mirate a fare leva sulle insicurezze più profonde della vittima.

Non meno devastante delle esplosioni di rabbia è il ricorso al silenzio punitivo: il ritiro emotivo e l’ostinato mutismo che caratterizzano questo atteggiamento, accompagnati da una profonda disapprovazione e manifestazioni di disprezzo verso l’altro, possono infatti avere un impatto ancora più doloroso delle parole gridate. Alcuni manipolatori scelgono inoltre momenti e contesti in cui la vittima non può replicare (incontri in luoghi pubblici, incontri di gruppo, eventi sociali), utilizzando questi scenari come palcoscenico per attacchi sottili e particolarmente umilianti.

 

2. Il Seduttore

È il più difficile da riconoscere. All’inizio appare come il partner ideale: premuroso, attento, affascinante, capace di sorprese romantiche e di attenzioni apparentemente autentiche mettendo in atto quello che possiamo oggi definire sinteticamente “love bombing”. Tuttavia, le sue azioni non nascono da un reale interesse per i bisogni del partner, bensì dal desiderio di soddisfare se stesso, di alimentare la propria immagine o di appagare le proprie esigenze. Con il tempo, chi vive accanto a un seduttore inizia a sentirsi ignorato, non ascoltato, profondamente solo e discommesso dall’altro. Di fronte a eventuali proteste, “il seduttore” reagisce svalutando l’altro, facendolo sentire inadeguato, deludente, colpevole o addirittura “fuori di testa”.

 

3. Il Bravo Ragazzo

Anche questa figura è subdola e disorientante: si presenta come un partner impeccabile, affidabile, accondiscendente e apparentemente disponibile ed innamorato. Tuttavia, dietro l’immagine rassicurante, mette in atto un terrorismo psicologico sottile e difficile da riconoscere: il suo comportamento si basa sul dire “sì” a parole e “no” con i fatti. Si basa sull’agire con freddezza, disinteresse, con una costante, latente e silenziosa forma di opposizione. Ciò che mostra nei fatti contraddice ciò che afferma verbalmente, generando confusione e frustrazione nella vittima, che finisce per sentirsi responsabile delle mancanze del partner.

LE MASCHERE DEL MANIPOLATORE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un'ulteriore interessante  categorizzazione delle possibili tipologie di manipolatore emotivo - in questo caso declinata specificamente al maschile - è presentata dalla Dottoressa Cinzia Mammoliti nel suo libro: "Il manipolatore affettivo e le sue maschere".

L'autrice raccoglie e divide in dieci categorie le tipologie più frequenti di manipolatori affettivi che ha riscontrato nella sua numerosa casistica professionale.

  • IL BUGIARDO PATOLOGICO: racconta molto poco di sé e della propria vita, dando l'impressione di avere qualcosa da nascondere:  lamenta la presenza di un familiare con gravi problemi da accudire; ritarda spesso o sposta gli appuntamenti; come molti narcisisti non tollera critiche né osservazioni; possiede più di un cellulare e, spesso quando lo cercate, questo è spento o irraggiungibile; frequentemente sparisce per periodi più o meno lunghi; tende a farsi commiserare per le sue (presunte) difficoltà. Insomma ha una seconda vita, che a voi tiene completamente e rigorosamente segreta.
  • LA FINTA-VITTIMA: il tipo "finta-vittima" è pessimista, spesso di cattivo umore e tendente al catastrofismo; parla continuamente di sé, dei propri problemi e delle ingiustizie che lo riguardano (crede che tutto trami contro di lui); sminuisce il vostri problemi e quelli altrui; si lamenta di tutto e di tutti; si sente incompreso e solo; pretende tutta la vostra attenzione e comprensione, ma non è disposto a dare altrettanto; presto si rivela estremamente possessivo e geloso e tende ad isolarvi dal resto del mondo in una relazione simbiotica duale, claustrofobica.
  • IL MENTORE: Moralizza, insegna e pontifica su tutto; appare molto sicuro e pieno di sé ed infatti parla spesso di sé, ma ascolta poco voi e gli altri; ostenta cultura, titoli accademici e gli indicatori del suo successo economico (auto, orologi, abiti ecc); è spesso anche arrogante, razzista e classista; non tollera di essere contraddetto e si comporta come se fosse superiore al resto degli esseri umani, manifestando spesso anche un profondo cinismo.
  • IL BUON PADRE DI FAMIGLIA: si atteggia a vittima della precedente compagna, della quale parla spesso male; si vanta di una vocazione alla genitorialità e spesso vi rovescia letteralmente addosso tonnellate dei suoi problemi con i pargoli, per poi non ascoltare nessuno dei vostri consigli; sfrutta gli spazi della nuova compagna al bisogno, ma sulla propria abitazione mantiene una riservatezza totale; se gli ponete domande sul vostro futuro insieme, risponde in maniera evasiva e vaga, lasciandovi insoddisfatte e con la sensazione che vi sfugga qualcosa di importante...
  • IL PARASSITA: tipicamente è alla ricerca di donne economicamente benestanti; utilizza i social network per studiare la vittima; appare inizialmente molto devoto, prodigo e pieno di attenzioni; piange spesso miseria, lamentandosi della propria condizione economica sfavorevole o di quella della sua famiglia,  inducendovi a sostenerlo economicamente (l'affitto, le bollette o chissacchè); esalta l'unicità del vostro rapporto; e tende a rendervi dipendenti sessualmente.
  • IL CYBERVAMPIRO: vi contatta per primo sul social o in chat e da quel momento vi bombarda di dolci attenzioni, apprezzamenti e conferme per accrescere la vostra autostima; vi racconta di avere una situazione familiare e professionale molto solida, al fine di non farvi credere che vi stia corteggiando; vuole instaurare con voi un rapporto di "dipendenza" attraverso la sua costante presenza virtuale e telefonica; evita qualsiasi incontro dal vivo e se proprio non può evitarlo - pena perdere la vostra amicizia - lo riduce al minimo indispensabile e voi capite facilmente perché: infatti di solito questi personaggi, dal vivo si rivelano noiosi, insulsi e completamente deludenti rispetto alle aspettative che hanno creato.
  • L'UOMO DEL MISTERO: curato, elegante, sicuro di sé, questo elemento tende subito a prendere il controllo della relazione, pretendendo disponibilità e reperibilità senza mai però ricambiarle; si comporta come se a lui fosse tutto dovuto e si cura poco di ascoltarvi; ostenta un senso etico che all'atto pratico difficilmente si dimostra reale; parla continuamente delle proprie imprese come di qualcosa di speciale; centellina i momenti in cui rendersi disponibile e presente, facendoveli pesare come una concessione; soffre spesso di manie di persecuzione (lamentandosi di essere spiato, inseguito o in pericolo) e risponde in modo aggressivo alle vostre domande di spiegazioni o alle vostre richieste di attenzione.
  • IL DIPENDENTE: si presenta come il classico "fricchettone", che lavora o coltiva interessi in ambito artistico o pseudo tale; lamenta un perenne conflitto con la famiglia di origine ed è gentile, malinconico e tendenzialmente solitario. Instabile di umore, alterna momenti di aggressività a momenti di dolcezza e disponibilità rivelando tratti caratteriali tipicamente femminili; è soggetto a frequenti depressioni e mostra comportamenti dipendenti e compulsivi in diversi ambiti (dallo sport al bere, al fumo, al cibo o all'uso di droghe); ogni tanto si dilegua per giorni per poi ricomparire e richiedere sempre molte attenzioni e conferme.
  • L'ALTRUISTA: l'altruista vi manipola attraverso la sua benevolenza. Si presenta come una persona disponibile, economicamente benestante, generosa ed empatica; vi invita continuamente, offrendovi cene e viaggi e vi mette al corrente delle cose che riguardano la sua vita senza tralasciare nulla; non sopporta dinieghi o rifiuti e vi costringe psicologicamente ad accettare offerte e richieste, cercando di farvi rinnegare i vostri principi e valori. Inoltre, diventa capriccioso e aggressivo se lo contraddite. 
  • IL SALVATORE: si mostra paterno, sensibile, coraggioso e pieno di umanità verso di voi mostrando di capirvi con facilità; autorevole e carismatico spesso è circondato da schiere di persone adoranti ed ha interiorizzato un senso del sé patologicamente grandioso;  pur presentandosi equilibrato e moderato, spesso nasconde vizi e problemi di natura sessuale; è capace di restare completamente freddo e indifferente alle sofferenze altrui e può essere molto violento psicologicamente. Raramente la sua è una violenza fisica.