L'AMORE NELLA COPPIA ADULTA

Scritto da: Dott.ssa Annalisa Barbier

 

Nei miei precedenti articoli ho definito cosa siano glistili di attaccamento, spiegando il modo in cui si formano durante l’infanzia nell’ambito dei rapporti con le figure di riferimento (genitori), e come tali stili di attaccamento possano mantenersi nell’età adulta, inducendo la ripetizione di schemi relazionali disfunzionali nei rapporti di coppia.


Ogni stile di attaccamento – sicuro, insicuro evitante, insicuro ansioso/ambivalente – dà luogo allo sviluppo di un relativo Modello Operativo Interno (MOI), formato a sua volta da elementi cognitivi, emotivi e comportamentali che ne caratterizzano l’espressione e la manifestazione nell'ambito delle relazioni sentimentali.


Il legame di attaccamento è caratterizzato da tre elementi fondamentali:

1)    RICERCA DELLA VICINANZA DELL’ALTRO

2)    PROTESTA PER LA SEPARAZIONE DALL'ALTRO

3)    PRESENZA DELL’EFFETTO “BASE SICURA”*


Questi elementi sono infatti rappresentati anche nella relazione amorosa, sebbene in tale caso si presuppone che il legame presenti caratteristiche di maggiore “simmetria” tra i partner, rispetto alla naturale asimmetria esistente nel rapporto di attaccamento del bambino con l’adulto di riferimento. In tal caso infatti, il legame di attaccamento nasce e si mantiene per motivazioni biologiche legate alla sopravvivenza del piccolo.

Il presupporre tale matura simmetria nel rapporto amoroso adulto non garantisce tuttavia che essa si verifichi concretamente: non è infrequente, infatti, osservare rapporti sentimentali caratterizzati da disuguaglianze e sproporzioni di sentimento, partecipazione, impegno o coinvolgimento erotico, più o meno vistose. In tali casi, i partner non sono in grado di portare e mantenere, all’interno della relazione, una condizione di vicendevole ed alternato accudimento, presenza e complicità. In parole povere, non riescono a ricoprire elasticamente e scambievolmente quella funzione di “base sicura” necessaria alla costruzione ed al mantenimento di una storia sana e gratificante, per entrambi.


Secondo Sternberg, sono tre le dimensioni fondamentali che caratterizzano una gratificante e completa relazione di amore:


1)    PASSIONE: è l’attrazione fisica e sessuale, il coinvolgimento erotico, il desiderio di appartenere fisicamente o di possedere l’altro, di sottomettervisi.

2)    INTIMITÀ’: la confidenza, la complicità, la profondità di rapporto che porta a stare accanto al partner, ad averne cura. Si manifesta attraverso l’affetto e la tenerezza e nasce dal considerare l’altro profondamente importante, e dal valore attribuito al rapporto stesso.

3)    IMPEGNO: è costituito dall'assunzione delle responsabilità e dei doveri chye si accompagnano alla relazione di amore. Viene suddiviso in due ulteriori aspetti, non necessariamente compresenti: 

   

Decisione: cioè il DECIDERE di stare con l’altro, assumendosene la responsabilità. È il primo passo che si fa per iniziare una relazione sentimentale.

Impegno vero e proprio: è un elemento di lungo margine ed indica l’attitudine e l’impegno a mantenere nel tempo la relazione iniziata.

 

È l’equilibrio mobile e cangiante, all’interno della relazione di coppia, di questi aspetti, che definisce la salute e la bontà di una relazione. Venendo infatti a mancare uno o più di questi elementi, in maniera costante, si possono configurare situazioni di coppia destinate a produrre insoddisfazione o sofferenza.

Ad esempio, se in un rapporto viene a mancare la PASSIONE, restando presenti impegno ed intimità come spesso accade nelle relazioni di lunga durata, si configura un rapporto di tenerezza caratteristico dell’amicizia piuttosto che dell’amore. Se non si costruisce l’IMPEGNO, e la relazione tende a basarsi sulla sola passione, avrà vita breve e finirà probabilmente in una dolorosa disillusione. Del resto, se l’IMPEGNO diventa la ragione prevalente dello stare insieme – venendo a mancare intimità e passione – ci troviamo di fronte ad un rapporto ormai arido e formale (ad esempio, le coppie che restano insieme solamente per i figli). Nel caso venga a mancare l’INTIMITA, con la sua tenerezza e complicità, si potrebbero verificare difficoltà nel progettare un futuro insieme, e nello stabilire un legame profondo ed autentico.

Le ricerche condotte sulla prevalenza nella popolazione studiata, di un certo stile di attaccamento, hanno utilizzato sia questionari self-report che interviste semistrutturate per esaminare lo stile di attaccamento. I risultati hanno mostrato che nel campione (vasto) analizzato, le tipologia di attaccamento si ripartivano nel modo seguente(Hazan e Shaver, 1987):


1)    Il 55% degli intervistati manifestava uno stile di ATTACCAMENTO SICURO

2)    Il 20% circa mostrava uno stile di ATTACCAMENTO INSICURO ANSIOSO

3)    Circa un terzo dei partecipanti ha evidenziato uno stile di ATTACCAMENTO INSICURO EVITANTE


Come hanno evidenziato successivamente Carli (1995) e Baldoni (2003; 2004), il modo in cui gli stili di attaccamento reciproci si combinano all’interno della coppia, dà come prevalente la relazione ATTACCAMENTO SICURO-ATTACCAMENTO SICURO in cui entrambi i partner manifestano uno stile equilibrato, sereno e reciprocamente accudente. Inoltre, si è osservato che gli individui con stile di ATTACCAMENTO INSICURO raramente stavano insieme ad individuo dallo stile sicuro, tendendo piuttosto ad accompagnarsi con partner dallo stile altrettanto insicuro ma opposto configurandosi l’associazione EVITANTI-ANSIOSI, particolarmente fragile e di breve durata.

Gli autori spiegano questi dati con una ragione di carattere biologico ed evolutivo: la possibilità di migliorarsi nella relazione. La relazione di coppia infatti, rappresenta il terreno elettivo in cui imparare dall’altro e correggere i propri errori, rappresentati dagli aspetti disfunzionali e sfavorevoli del modello individuale di attaccamento. IN tale contesto quindi, la relazione con una persona che ha uno stile di attaccamento “sano” potrebbe insegnare un modello altrettanto sano e gratificante di relazionarsi, più funzionale per la salute e la stabilità del singolo e della coppia, anche a fini riproduttivi.

Infatti, le persone spaventate dall’intimità (evitanti) e quelle eccessivamente preoccupate di non perdere l’oggetto di amore (ansiosi ambivalenti), tendono a vivere relazioni di coppia non soltanto sbilanciate, ma difficili e tormentate, che spesso terminano in maniera burrascosa e dolorosa.

La buona notizia quindi è che i MOI relativi agli stili di attaccamento disfunzionali possono essere modificati: dalla terapia, dall’esperienza, dalla crescita personale o dall’amore di un partner.

Al fine di osservare un esempio di come si comporta la coppia sicura, che sa affrontare le inevitabili difficoltà e vicissitudini del tempo, vi invito a visionare il delizioso ed educativo film “Il matrimonio che vorrei”.

 

BASE SICURA*: nel bambino, la presenza dell’adulto di riferimento in grado di concedergli spazio e modo di esplorare l’ambiente esterno restando presente e disponibile quando ha bisogno di accoglimento e protezione, è un elemento fondamentale per sviluppare uno stile di attaccamento sicuro ed equilibrato.