A cura della Dott.ssa Annalisa Barbier
La Manipolazione Emotiva (ME) è un fenomeno estremamente diffuso, spesso sottovalutato e “sottodiagnosticato”, che si manifesta nelle relazioni che prevedono un coinvolgimento affettivo: relazioni sentimentali, amicizie, rapporti di lavoro tra superiore e sottoposto o anche rapporti familiari genitori-figli o tra fratelli.
Questo inquietante fenomeno consiste nella volontà, da parte di un elemento della coppia - che chiameremo “manipolatore” - di ottenere il controllo e la conferma dell’appropriatezza della sua visione dei fatti da parte dell’altro elemento della coppia, che potremmo definire “vittima” e che inizia e resta all'interno della relazione per diverse ragioni, tra le quali spiccano il bisogno di approvazione e sostegno/vicinanza dell'altro.
Questo gioco è difficile da identificare nel breve termine e si basa sul bisogno della "vittima" di ottenere e mantenere l'approvazione da parte dell'elemento manipolatore: la persona manipolata infatti, tende ad accettare la visione dei fatti imposta dal manipolatore pur sapendola NON VERA, fino a convincersi che invece è vera - fino a farla propria insomma - per una o più delle seguenti ragioni:
Il meccanismo inizia in maniera subdola e prende piede nel tempo in maniera inversamente proporzionale alla resistenza della “vittima”: così avremo manipolazioni discrete ed occasionali che possono durare immutate per mesi o anni, oppure evolvere in relazioni caratterizzate da violenza psicologica o fisica.
Interrompere il tango della ME non è facile. Occorre prima di tutto:
Solamente se si prende consapevolezza di questi due elementi disfunzionali si può intraprendere un cammino di liberazione e guarigione per non ricadere mai più in relazioni insane e disfunzionali, che tolgono energia e distruggono la fiducia in se stessi e nel prossimo.
occorre RITIRARSI dalla discussione, rinunciando al bisogno di accondiscendere, alla paura di non piacere, alla necessità di mantenere un equilibrio fittizio e troppo costoso.
Occorre in sostanza FUGGIRE da un confronto che non è destinato ad essere costruttivo ma solamente a rappresentare l’ennesimo fallimento emotivo, nel tentativo di essere riconosciuti da un manipolatore che non è in gradi di ri-conoscere l’altro al di fuori della sua visione del mondo.
Ora che avete compreso di essere pronti anche a rinunciare alla relazione - se necessario - pur di salvaguardare ilo vostro benessere, potete iniziare ad utilizzare semplici strategie per difendervi dai manipolatori in azione.
La prima cosa da fare è quella di
La prima cosa da fare, se avete capito di trovarvi all'interno di una relazione di questo tipo, è APRIRE GLI OCCHI su come stanno veramente le cose e comprendere che potrete cambiare il rapporto manipolativo solamente se SARETE DISPOSTE AD ANDARVENE E CHIUDERE LA RELAZIONE. Anche se non sempre la rottura sarà necessaria, dovete entrare nell'ottica di considerarla come una soluzione possibile nei casi in cui null'altro funziona.
A volte potrà bastare alcune tecniche di comunicazione specifiche per interrompere il tango, altre volte potrebbe essere sufficiente ridurre il vostro coinvolgimento nella relazione; in ogni caso la parte principale è chiedervi molto seriamente COSA DAVVERO DESIDERATE PER LA VOSTRA VITA, al fine di impegnarvi davvero per ottenere la vita che volete per voi.
A questo riguardo può essere utile ricorrere alla strategia suggerita dall'autrice Robin Stern, che ho soprannominato "strategia del come mi vedo domani" (tratto liberamente dal testo: "Non mi puoi manipolare" di R. Stern)
MOTIVATEVI E RAFFORZATE CONTINUAMENTE LA VOSTRA DECISIONE DI USCIRE DALLA MANIPOLAZIONE, TENENDO A MENTE LA VITA CHE DESIDERATE PER VOI.
Psicologa
Terapeuta Cognitivo Comportamentale
Dottore di Ricerca in Neuropsicologia
Socio ESTD
Compassion Focused Therapist
Conduttore protocolli MBCT
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