Scritto da: Dott.ssa Analisa Barbier
Nella DA hanno luogo cambiamenti chimici all'interno del cervello legati ai livelli di un neurotrasmettitore, la feniletilamina (PEA), che è coinvolta nelle sensazioni di euforia che si sperimentano quando ci si innamora: infatuazione, euforia ed eccitazione. Così, come chi è dipendente da una droga, la persona affetta da DA è dipendente dalle sensazioni estremamente piacevoli di eccitazione ed euforia indotte dagli alti livelli di PEA ed altre sostanze chimiche nel cervello, e le ricerca continuamente nelle emozioni che prova quando è “innamorata”.
La continua ricerca della “passione”, dell’eccitazione e della euforia legate alla fase di innamoramento, divengono quindi l’oggetto della ricerca del DA, rendendo così difficile se non impossibile approfondire la relazione, passando dalla fase di innamoramento ad una fase di maggior intimità e minor livello di euforia ed eccitamento.
Similmente a ciò che accade con le dipendenze da sostanza, anche la DA ha effetti legati ai neurotrasmettitori coinvolti nel “CIRCUITO DEL PIACERE”.
Con questo termine ci si riferisce a due circuiti identificati nel cervello umano, che sono responsabili del senso di piacere e gratificazione che si prova quando si riceve un “premo”:
Quando si riceve un premio gradito, il cervello rilascia alcuni neurotrasmettitori, fra cui la DOPAMINA e L’ACETILCOLINA che contribuiscono a consolidare i cambiamenti neuronali: la DOPAMINA attiva il circuito cerebrale del piacere e dona gioia, eccitazione e consolida le connessioni neuronali responsabili dei comportamenti che ci guidano verso il raggiungimento degli obiettivi; mentre L’ACETILCOLINA aiuta il cervello a rinforzare la memoria.
Come per altre dipendenze da sostanza dunque, la DA è legata alle sensazioni piacevoli indotte dalla elevata presenza di specifici neurotrasmettitori nel cervello.
Scritto da: Annalisa Barbier
Gli psicologi hanno da tempo scoperto come, certe caratteristiche della personalità, siano correlate alla predisposizione a sviluppare determinate patologie fisiche e psicologiche (Cohen et al., 2003, 2006, 2012; Segerstrom et al., 2010). L’antropologa Fisher ha studiato in particolare il modo in cui certe caratteristiche di comportamento e personalità sono associate essenzialmente ai sistemi neuronali dopaminergico, serotoninergico, al testosterone e agli estrogeni (Brown et al., 2013; Fisher, 2009; Fisher et al., 2010). La studiosa ha infatti evidenziato, attraverso le sue ricerche, la possibilità di definire quattro modalità principali e generali di pensiero e comportamento, associate alla prevalenza di sistemi neurotrasmettitoriali ed ormonali specifici.
La ricerca in ambito psicologico ha da tempo dimostrato come le esperienze infantili di relazione con con le figure di riferimento affettivo - in modo particolare la figura materna – siano responsabili del modo in cui ogni individuo imparerà a vivere l’amore e le relazioni affettive. Ormai è da tutti riconosciuto l’importante ruolo giocato dalle esperienze infantili nella costruzione degli stili di attaccamento (Bowlby) e degli schemi disfunzionali (Youg e Klosko), a loro volta responsabili del modo disturbato e patologico di vivere le relazioni sentimentali e le dinamiche di dipendenza e attaccamento all’interno di esse. Tuttavia, la ricerca negli ultimi anni sta altresì mostrando l’importanza, nell’ambito della costruzione degli schemi di attaccamento e di relazione, della dimensione biologica e temperamentale dell’individuo in quanto elemento capace di predisporre alla manifestazione di differenti aspetti della dipendenza amorosa: gelosia inappropriata, dipendenza, sorveglianza e persecuzione, controlli ossessivi, abusi domestici, delitto passionale, depressione e suicidio per amore.
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