I sentieri si tracciano camminando

APPUNTI DI INTERVENTO COGNITIVO CAUSALE: perché il cambiamento richiede tempo.

 

Dott.ssa Annalisa Barbier

 

Nell’affrontare un percorso psicologico di consapevolezza e miglioramento, occorre sempre tenere a mente questi due elementi:

 

1) il SINTOMO vero e proprio che viene riferito e che rappresenta la sofferenza emergente;

2) L'IMPATTO che questo ha sulla persona e sulla qualità della sua vita, impatto legato al suo sistema di aspettative, valutazioni, valori e norme, e che di fatto rappresenta una grossa parte del disagio riportato.

3) L'INTERESSE PRIORITARIO: cioè il valore di maggiore importanza per l’individuo, quello che deve essere assolutamente tutelato al fine di garantire l’INTEGRITA’ stessa della persona.

 

Spesso mi chiedono se sia possibile risolvere alcuni disturbi in un numero ridotto di incontri, volti esclusivamente alla risoluzione del problema riferito: dipende dal problema e dal risultato che si desidera ottenere.

 

Le terapie brevi tendenzialmente non modificano né risolvono le motivazioni profonde che producono il sintomo, ma lavorano solamente su di esso in quanto elemento “emergente”, e questo frequentemente si riflette nella comparsa di ricadute a breve termine.

 

Personalmente credo che per raggiungere una reale conoscenza, che sia perciò propedeutica ad un reale cambiamento, si debba lavorare parallelamente su diversi livelli:

 

a) sugli aspetti immediati e superficiali legati al SINTOMO: agendo quindi eventualmente sui comportamenti e le abitudini di pensiero

 

b) sugli aspetti più profondi che lo hanno generato: quali ad esempio convinzioni, schemi cognitivi, interessi e aspettative radicatisi negli anni

 

c) sugli aspetti "metacognitivi": e cioè sul valore che il sintomo apporta e rappresenta nella vita dell'individuo: da cosa lo allontana, cosa gli impedisce di fare/essere/realizzare? In cosa lo tranquillizza/appaga?

 

d) sulla conoscenza dell'Interesse Prioritario e del modo in cui questo organizza la struttura cognitiva e comportamentale della persona, soprattutto relativamente al sintomo.

 

Personalmente lavoro - compatibilmente con le caratteristiche e le possibilità del cliente - considerando parallelamente i tre livelli, al fine di permettere una comprensione reale e profonda non solo del sintomo ma soprattutto del suo significato e delle ragioni che lo hanno portato all'attenzione della persona.

 

Si tratta di un lavoro di conoscenza e cambiamento che richiede tempo ed impegno poiché non possiamo aspettarci che convinzioni ed abitudini stratificatesi negli anni e responsabili infine di un disagio, possano essere comprese, eradicate e modificate in pochi passi e in poco tempo.

 

Ogni pensiero ed ogni azione sono FINALIZZATI e cioè rispondono ad un preciso scopo:quello di raggiungere un fine determinato che è strettamente legato alla difesa dell'Interesse Prioritario, ma che però non sempre è chiaramente conoscibile nè accessibile alla consapevolezza immediata.

 

Tuttavia, è proprio tale fine ultimo quello che guida i processi conoscitivi, interpretativi ed interattivi: schemi cognitivi di significato attribuito a eventi e situazioni, interpretazioni, regole e norme, pensieri, emozioni e comportamenti.

 

Questi elementi, questi processi non si modificano in tempi brevi come la moderna società vorrebbe indurci a credere: occorre il tempo di comprendere, introdurre il nuovo ed agire il cambiamento.

 

Un cambiamento ottenuto nella fretta di vedere subito i risultati non è mai duraturo e presto o tardi lascerà emergere nuovamente tutte le criticità inascoltate e immodificate che lo avevano generato in precedenza, con la probabile aggiunta di una certa dose di frustrazione legata alle false aspettative di guarigione indotte.

 

Tale fretta  inoltre, in molti casi, va a confermare l'mpianto fobico di molti pazienti, non soltanto confermandoli nel loro disfunzionale rapporto con il sintomo ma anche impedendo loro di affrancarsi da tale "odio" verso il disagio, che è responsabile di ulteriore malessere.

 

Il tempo, la pazienza, l’applicazione metodica e ordinata permettono il recupero di quella fetta di libertà alla quale il sintomo proibiva l’accesso.

 

Ogni sentiero si traccia camminando e camminando ripetutamente sulle stesse orme: solamente questo porterà alla creazione di una nuova via: I SENTIERI SI TRACCIANO CAMMINANDO (Therese Jacobs-Stewart).

 

Leggi anche: Il valore del sintomo; La terapia cognitivo comportamentale

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