AMORE SANO E DIPENDENZA: QUALI DIFFERENZE?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scritto da Annalisa Barbier

Ultimatamente si sente sempre più frequentemente parlare di dipendenza affettiva nelle relazioni sentimentali e, in generale, sembra si considerino l’innamoramento e l’amore come una sorta di “dipendenza” fisiologica dall’altro e dalla relazione anche nelle loro manifestazioni normali.

Tuttavia sappiamo che non tutte le relazioni sentimentali sono dipendenze e che invece a volte, in particolari occasioni o per alcuni individui, l’amore e l’altro divengono una vera e propria dipendenza.

Nel mio precedente articolo (puoi leggerlo QUI) ho spiegato la concezione più recente della letteratura scientifica che considera le relazioni di attaccamento sentimentale e l’innamoramento secondo due modalità: 

·     la visione ristretta che considera come dipendenza affettiva solamente i casi in cui i sintomi e le manifestazioni cognitive, emotive e comportamentali sono tali da divenire francamente invalidanti nella vita della persona affetta, e provocare anche danni importanti a livello lavorativo, sociale e personale;

·     la visione allargata, che invece considera comunque l’innamoramento e l’attaccamento al partner come una forma di dipendenza.

 

È certamente difficile definire l’amore, poiché si tratta di un concetto ampio, profondo e declinabile in molte differenti forme e manifestazioni. Tuttavia la Treccani propone una definizione molto completa e adatta dell’amore, come un “sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia”, oppurecome un “sentimento che attrae e unisce due persone (ordinariamente ma non necessariamente di sesso diverso), e che può assumere forme di pura spiritualità, forme in cui il trasporto affettivo coesiste, in misura diversa, con l’attrazione sessuale, e forme in cui il desiderio del rapporto sessuale è dominante, con carattere di passione, talora morbosa e ossessiva; comune a tutte queste forme è, di norma, la tendenza più o meno accentuata al rapporto reciproco ed esclusivo”. Nella seconda definizione si specifica meglio l’aspetto passionale e di esclusività che caratterizza le relazioni sentimentali e di coppia. 

 

Quindi possiamo identificare, secondo queste definizioni, alcuni elementi che fanno parte dell’amore:

·     affezione

·     intimità e conoscenza

·     desiderio di bene per l’altro (desiderare e fare il bene dell’altro)

·     attrazione fisica e passione

·     ricerca della compagnia dell’altro

·     desiderio di esclusività nella relazione

·     desiderio di condivisione

·     desiderio di progettualità comune 

·     impegno 

 

Secondo la “teoria triangolare dell’amore” elaborata dallo psicologo Robert Sternberg, esistono 3 elementi di base che costituiscono l’amore e che, mescolandosi tra loro in modalità e qualità diverse, danno luogo a differenti possibili configurazioni di questo sentimento. 

Gli aspetti in questione sono:

1)   INTIMITÀ. Con questo termine l’autore indica i sentimenti di confidenza, affinità, condivisione e comune sentire responsabili dell’esperienza di unicità e calore all’interno della relazione. Questa componente è responsabile nella coppia della tendenza a prendersi cura l’uno dell’altro, ad aprirsi all’altro mostrando la propria autenticità ed i propri sentimenti, a considerare il rapporto con l’altro speciale ed unico e di grande valore nella propria vita. Le azioni che manifestano nella coppia la presenza della componente di intimità sono la comunicazione dei propri sentimenti e stati interiori, l’offerta all’altro di sostegno emotivo e ascolto e la condivisione del proprio tempo, del proprio spazio e delle proprie cose.

2)   PASSIONE. Questa componente “calda” del triangolo dell’amore, riguarda gli aspetti più istintivi e impulsivi che caratterizzano il rapporto con l’altro nella relazione sentimentale, quali l’attrazione fisica ed desiderio sessuale, il desiderio di appartenenza, la possessività verso l’altro, la gelosia, la spinta al dominio o alla sottomissione. La passione richiede disponibilità al contatto fisico e sessuale, creatività e novità nel vivere la sessualità.

1)   DECISIONE-IMPEGNO. Questa è una componente “fredda” dell’amore, cioè quella maggiormente legata a istanze di natura razionale, e si distingue a sua volta in due aspetti: 1) la decisione (aspetto a breve termine) cioè il primo passo che consiste nel decidere di amare qualcuno considerandolo importante ed unico; 2) l’impegno (aspetto a lungo termine), che consiste nell’impegnarsi volontariamente e consapevolmente in un rapporto, per mantenerlo e curarlo nel tempo, rinunciando ad altre relazioni. Questi due aspetti possono essere disgiunti in quanto non sempre alla decisione segue l’impegno e non sempre l’Impegno è conseguenza della Decisione, tuttavia solitamente il secondo è conseguenza del primo. Questo aspetto si estrinseca in azioni come fidanzamento e il matrimonio, nella fedeltà, nella capacità di superare i insieme i momenti difficili e soprattutto nella capacità della coppia di trovare sempre un valido compromesso che permetta di sostenere le reciproche aspettative e desideri nel rispetto dell’altro, e nel tollerare una quota di frustrazione e divergenze.

 

Il modo in cui queste componenti si associano nella relazione, dà luogo secondo l’autore a diverse forme di rapporto, ognuna caratterizzata dalla prevalenza di alcuni aspetti e dalla carenza di altri:

1)   ASSENZA DI AMORE: in questo caso, come si evince facilmente dalla definizione, mancano le componenti dell’amore ed è una condizione che purtroppo caratterizza molte relazioni superficiali odierne.

2)   SIMPATIA: solo intimità. In questo tipo di relazione è presente la sola componente dell’intimità, con le sue caratteristiche di affezione, confidenza, calore, senso di unione fra i partner ma sono assenti le gli elementi di passione ed impegno. Relazioni di questo genere sono paragonabili a vere e proprie amicizie.

3)   INFATUAZIONE: solo passione. In questo caso è presente la sola componente della passione. Si configura questa condizione quando si parla di amore a prima vista o colpo di fulmine, che nasce all’istante ma si spegne e si dissolve con la stessa velocità, dando luogo a delusione e disincanto (dinamiche di idealizzazione/svalutazione). Questo tipo di relazione si caratterizza per la presenza di intense attrazione ed eccitazione fisica, desiderio, possessività e passionalità erotica e sessuale ma dall’assenza di intimità ed impegno.La passione in questi casi è come una droga: fa sentire ebbri e può portare a ricercare ossessivamente l’altro, scambiando questo desiderio per amore e reale intimità con l’altro. Questo rapporto si basa, come accennato sopra, sull'idealizzazione del partner e non sulla reale conoscenza di chi egli sia e dura fintanto che non viene “calato” nella realtà di tutti i giorni e nella quotidianità, o fin quando i partner non arrivano a conoscersi davvero; a quel punto questa relazione non regge il confronto con la realtà, l’altro diviene improvvisamente poco interessante e sopravviene la fase di svalutazione e assuefazione che spegne totalmente la passione iniziale. È un tipo di relazione che ha attinenza con la dipendenza affettiva.

4)   AMORE VUOTO: solo impegno. In questa situazione, è presente la sola componente dell’impegno e sono assenti passione e intimità. Uno o entrambi i componenti della coppia si impegnano nella relazione, in assenza tuttavia di intimità e passione. Spesso rappresenta la fase finale di relazioni stanche, in cui i partner stanno insieme solo per tener fede a un impegno preso in precedenza o per crescere la prole, o per considerazioni di natura economica.  Quando l’impegno non si accompagna alla passione e all’intimità in una relazione sentimentale, ciò che rimane è un rapporto grigio e spento, stagnante e privo di qualsiasi linfa vitale, caratterizzato da freddezza, disinteresse o franco rancoreverso l’altro.

5)   AMORE ROMANTICO: intimità + passione. La combinazione delle componenti di intimità e passione rende questo rapporto simile a quelli della letteratura romantica (amore contrastato): vi sono infatti una grande affezione, un reale interesse profondo, il volere il bene dell’altro insieme alla passione ed alla attrazione fisica, ma manca la componente dell’impegno a stabilizzare il rapporto, declinandolo nella realtà e permettendogli di costruirsi nella quotidianità. Spesso la componente impegno non è presente a causa di ostacoli esterni che impediscono ai partner di progettare un futuro insieme o di impegnarsi l’uno con l’altro (dissidi familiari, questioni lavorative, altre relazioni in essere, problemi di salute, sociali o economici ecc…);

6)   AMORE-AMICIZIA: intimità + decisione/impegno. E’ un tipo di amore profondo, intimo e sincero tipico delle relazioni in essere da molto tempo e nelle quali, pur esistendo profonda intimità ed impegno reciproci, è lentamente venuta a mancare la passione. Si tratta di unioni sincere e anche profonde ma mancanti della passione.

7)   AMORE FATUO: passione + impegno. I partner si incontrano, si innamorano e decidono subito di fidanzarsi e di sposarsi. L’impegno in questo caso avviene sulla sola base dell’attrazione fisica e sono assenti quella conoscenza e quell’intimità che nel tempo sostengono il rapporto, poiché non c’è stato il tempo di svilupparle. Per tale ragione di solito questi rapporti non durano nel tempo e rischiano di rompersi di fronte alle prove che necessitano di un impegno solido, basato su un sentimento reale e profondo e non solamente sull’attrazione e la passione.

8)   AMORE COMPLETO: intimità + passione + impegno. È la relazione completa in cui sono presenti tutte e tre le componenti, che vengono curate, sostenute e rinverdite nel tempo attraverso la volontà e la dedizione ed il continuo rimettere in discussione gli equilibri e le priorità dei partner e della coppia. SI tratta di una relazione in grado di forgiarsi e reagire continuamente in modo elastico e adattivo alle le prove della vita, di rinnovarsi e risorgere quando necessario. 

 

Alla luce di tutto questo dunque è facile identificare le componenti “sane” dell’amore e distinguerle da quelle “insane”, che caratterizzano invece molte relazioni di dipendenza affettiva. In questo caso infatti, spesso vengono a mancare la reale intimità e l’impegno mentre è molto rappresentata la componente passionale, con aspetti di ossessività, gelosia patologica, desiderio compulsivo e dipendenza dall’altro. 

Nelle relazioni di dipendenza affettiva il partner dipendente non sente di avere gli stessi diritti dell’altro e mancano nel rapporto equità, rispetto reciproco e fiducia.

Spesso se ne sente inferiore, meno capace o meno attraente, ed il timore di essere lasciato o tradito porta il dipendente affettivo a vivere nella tensione continua di dover soddisfare determinate aspettative, di dover controllare il comportamento e la vita del partner, di dover controllare continuamente se il partner è realmente innamorato o meno… gli aspetti ossessivi di dubbio e rimuginazione prendono il sopravvento, provocando malessere e portando alla rottura della coppia. In queste relazioni ciò che viene ricercato non è la reale intimità, l’impegno consapevole, la conoscenza e partecipazione profonda ma piuttosto una presenza in grado di riempire il vuoto interiore, l’angoscia e a volte la noia che spesso caratterizzano il vissuto interiore del dipendente affettivo quando si trova da solo, vivendosi come non capace di provvedere emotivamente a se stesso e di donarsi gratificazione e nutrimento emotivo autonomamente.

Il dipendente affettivo tipicamente ricerca contatto e rassicurazioni costanti attraverso il sesso, il controllo del partner, il rendersi indispensabile all’altro. Si dona completamente ed eccessivamente all’altro per non farlo allontanare e l’assenza di confini emotivi e concreti si riflette nella eccessiva disponibilità e sottomissione (a volte solo apparente), alternate a rabbia e rancore per non ricevere le cure e le attenzioni volute.

Una relazione di dipendenza non può essere veramente gratificante né evolversi, perché non permette la crescita e il progresso dei partner coinvolti. Questo è possibile attraverso un sano confronto ed un coraggioso rimettere in discussione confini, aspettative e abitudini in relazione ai cambiamenti di vita e alle necessità che ogni coppia sana deve saper fronteggiare e risolvere in modo adattivo. 

Nella dipendenza vi è la pretesa di soddisfacimento e riempimento da parte dell’altro, la pretesa di rigidità e chiusura al mondo esterno come in una sorta di “rassicurante” immobilità, in cui nulla deve minare tale fittizia sicurezza. Ma si tratta di relazioni stagnanti e destinante ad affondare nelle paludi del rancore e della paura.

Solo l’apertura al mondo esterno, la capacità di impegnarsi con sacrificio, di essere comprensivi, forti, fiduciosi e profondamente vicini emotivamente l’un l’altro permette ad una coppia di sopravvivere negli anni, rinnovandosi e rafforzandosi continuamente, anche attraverso crisi e momenti difficili. 

Occorre rinunciare alla richiesta che l’altro esista solo per noi e solo con noi e che sia il solo in grado di riempire i nostri vuoti e soddisfare i nostri bisogni. 

Il cavaliere dall’armatura scintillante è solo il personaggio di tante storielle piuttosto fuorvianti, che non ci spiegano mai cosa accade dopo il fatidico “e vissero felici e contenti”; probabilmente i protagonisti si rimboccano le maniche e si danno da fare, non senza fatica e sacrificio, per creare giorno dopo giorno la loro storia d’amore!

 

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