La risposta degli antichi è che c’è un dio dentro di noi e che questo dio parla.
Harold Bloom (Il Genio).
Premessa. Sembra, che man mano che si passi dalla sensazione alla percezione fino alla Mente umana, tutto sfumi nell’indeterminatezza. Humphrey Nicolas (2007), inserisce la sensazione nella sfera d’azione della Mente e delle produzioni mentali, invece di considerarla nell’ambito meccanico della ricezione di stimoli del mondo esterno o delle parti interne dell’organismo. In questo modo, la sensazione sarebbe una parte attiva del controllo centrale su ciò che accade. Humphrey dice che uno stimolo può avere una rappresentazione mentale in modi diversi ed in tempi diversi. Lo stesso messaggio può essere modulato in un momento di depressione, di malinconia, o sotto l’influenza di droghe ed allora la risposta allo stimolo sarà regolata in dipendenza dello stato mentale che c’è al momento. Lo stimolo sensoriale sarebbe soggetto alle influenze dall’alto al basso (influenze corticali, o dei nuclei della base…) più di quanto lo sia la percezione del mondo esterno. La sensazione sarebbe influenzata dai cambiamenti di umore che alterano la Mente. Humphrey dice che a volte la sensazione è interamente autogenerata, al centro di una immaginazione vivida come nel caso dei sogni o delle visioni. Ci sono persone soggette ad allucinazioni nello stato di veglia, ma la ricchezza fenomenica delle sensazioni fabbricate in alcuni sogni ha una casistica elevata. La sensazione avrebbe anche la capacità di simulare gli stati mentali altrui anzi, sembrerebbe che come espressione corporea sia molto adatta per i fenomeni dell’empatia proiettiva.
La percezione pone anch’essa alcuni quesiti di difficile interpretazione. Per esempio, c’è una stretta correlazione funzionale tra la percezione dei colori e l’olfatto. La mescolanza di due colori in movimento rassomiglia alla percezione di un odore, derivante dalla fusione di più molecole odorifere in un insieme molecolare in movimento all’interno dell’aria inspirata. Ci sono casi d’individui affetti da visione cieca e con un tipo particolare di percezione, indicata comepercezione subliminale. Nell’atto di osservare un oggetto che sta al di fuori del loro campo visivo, quest’individui con lesioni nella corteccia visiva, non hanno la sensazione di cosa vedano, ma riescono a percepirne la presenza e ne forniscono giudizi percettivi accurati. Si tratta di eventi che fanno sospettare come la percezione sia un fenomeno molto complesso e di difficile determinazione, più di quanto sembri.
Per la presente ricerca di anatomia comparata e di fisiologia incentrata sul sistema sensoriale e percettivo, ho utilizzato alcuni libri qui di seguito elencati, oltre ad una folta bibliografia dei più recenti studi in materia. Nelle pagine che trattano dei sensi, ho aggiunto alcune microfoto, allestite da preparati istologici da me medesimo effetuati e colorati in laboratorio. L’ultima parte del saggio tratta dei fenomeni della consapevolezza e dell’autocoscienza, mentre le prime due approfondiscono l’origine dei sensi e la percezione nell’Uomo ed in alcune specie di animali. Nell’ultima parte, ho affrontato l’ampio problema del dualismo tra processi fisici e mentali. Da anni, studiosi del settore si chiedono: gli eterei ed indefiniti processi mentali come possono ripercuotersi sul mondo fisico, reale e tangibile? Il mondo fisico che ci circonda è casualmente chiuso, nel senso che nulla di esterno ad esso può incidere sulle sue interne strutture? Inoltre, c’è il mondo mentale come entità autonoma, con un’oscura energia di trasformazione, ma indefinito. Nella Mente, sembra che il tempo così come lo intendiamo in fisica, abbia diversa valenza, caratterizzato dalla contemporaneità assoluta degli eventi.
Tutto ciò costituisce l’indeterminatezza della Mente che si rende esplicita sotto vari aspetti. Addirittura, nel lavoro di trasduzione di un romanzo l’indeterminatezza delle Mente è palese. Un’opera letteraria non può essere divisa in parti, oppure essere svolta da individui diversi che lavorino in stretta collaborazione con un autore. La stabilità del punto di vista e dello stile sono troppo importanti. Ciò che è davvero strano è che gli esseri umani producono molta arte a volte non più ripetibile, o interpretabile in modo definitivo neanche dallo stesso autore. Ci sono alcuni romanzi televisivi a puntate, scritti di volta in volta da autori diversi. In alcuni di questi romanzi in serie, è chiara la perdita di qualcosa d’intangibile, dovuta alla scomparsa di un’entità molto tangibile: l’autore unico. Rammenti d’interazioni umane non fanno una relazione umana. Idem, per cinquanta tresche, cinquanta speed date, o cinquanta trasferimenti di chiamata nel dedalo burocratico. Idem, per cinquanta arbusti di quercia legati insieme non fanno una quercia. L’umanità frammentaria non è umanità.
Per Brian C. (2012), essere umani vuol dire essere un umano, una persona specifica con la sua storia di vita, idiosincrasie, punti di vista e sensibilità. L’intelligenza artificiale indica che la differenza tra le macchine intelligenti e le persone è meno nitida, dove c’è un miscuglio d’identità.
Non proprio analizzabile in modo diretto sembra anche la realtà circostante. Senza la mediazione di processi inferenziali, percepibili sembrano solo le interne esperienze. Gli oggetti materiali non sono percepibili: lo sono i dati sensoriali che arrivano al cervello. Queste discussioni restano abbastanza interessanti e meritano approfondimenti.
Nel presente saggio, ho inserito alcune microfoto da me medesimo effettuate sull’innervazione delle papille linguali e dello smalto dei denti incisivi.
Libri consultati, nelle tematiche di questo saggio:
- Henshaw J.M.: A tour of the senses (How the brain interpretes the world), The Johns Hopkins University Press . Baltimore, (2012).
- Rucker Rudy: La quarta dimensione. GLI ADELPHI – Milano, (2011).
- Searle J.R.: La mente. Scienza e Idee. Raffaello Cortina Editore, (2005).
- Stephen Jay Gould: Il sorriso del fenicottero. Feltrinelli – Milano, (2009).
- Laing Ronald D.: L’io diviso – Corriere Della Sera – Milano, (2011).
- Barone R.: Anatomia Comp. dei Mammiferi Domestici. – Edagricole, (1983).
- Doidge Norman: Il cervello infinito. Ed. Ponte delle Grazie – Milano, (2007).
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